Alan Rankle | Alfio Giurato | Magdalena Lamri
Federico Rui Arte Contemporanea_SetUp Art Fair_Bologna 2016
a cura di Alessandra Frosini
La memoria è l'unico fondamento reale dell'uomo, rappresenta la sua identità, ma al tempo stesso ha la tendenza a selezionare, a cancellare, a sovrapporre, a modificare incessantemente. Così maledettamente fragili, conflittuali, compresenti e contraddittori i nostri pensieri e il nostro modo di percepire il mondo ci guidano in labirinti fatti di presenze e assenze.
Erased è una cancellatura con cui si cela qualcosa che esiste e in cui rimane traccia del segno fatto cancellando, senza che questo comporti una totale eliminazione di ciò che viene rimosso, ma, appunto, lasciando memoria di ciò che dovrebbe esserci. Un groviglio di immagini incapaci di manifestarsi se non attraverso lampi di pensieri, reminiscenze, miraggi che ci pongono davanti all'ignoto che si cela dietro le cose, messo in luce proprio attraverso la sottrazione.
E' la fragilità di noi stessi e del nostro mondo naturale, il suo mistero, che abbraccia anche l'arte e si richiama all'intuizione dell'oggetto in sé, alla sua ricostruzione, che passando attraverso la memoria riesce a cogliere l'incessante divenire dell'esistenza.
La conoscenza diviene perciò flusso dinamico, tensione al congiungimento con ciò che origina.
E' un equilibrio cercato fra naturale e artificioso, tra presenza e assenza, fra silenzio e voce, in echi che si rincorrono in una pittura più vicina ad una ricerca filosofica, ad un percorso complesso e stratificato, che trova riscontro nel divenire incessate della realtà, colto nel momento in cui si crea nella nostra mente. Erased è piacere sottile di una pittura che è finzione illusoria, ma anche “funzione” dello sguardo e della mente, capace di risvegliare sequenze di pensieri che subiscono un costante perfezionamento.
Così in Alan Rankle tutta la tradizione artistica del paesaggio, da Claude Lorraine a Francesco Guardi all'ultimo Turner si fondono col post-modernismo e l'espressionismo astratto per portarci ad una riflessione che investe il mondo circostante e la sua mutabilità, dunque nella sua concezione come flusso e mutamento. L'armonia dell'incessante mutamento si può raggiungere attraverso il con-sonare dei contrari, così le luci che nascondono (in apparente contraddizione) di Alfio Giurato, che ci portano dentro il mondo delle percezioni, attraverso tratti gestuali densi e foschi vicini alla Nuova Figurazione. Non è oblio, ma un modo di nascondere, cancellando, per proteggere, per cullare immagini, per aprire porte chiuse, come nelle opere di Magdalena Lamri, in cui figure sospese e scenari diversi si sovrappongono in materializzazioni oniriche che a tratti scompaiono.
L'intima natura di tutte le cose ci osserva in un incessante divenire.
Alessandra Frosini
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