Mostre, Siena, San Gimignano, 10 September 2016
Dal prossimo 10 settembre sino al 2 ottobre, la Galleria Gagliardi, in occasione del suo 25° anniversario di attività, presenta BELLEZZA VERA, una mostra personale di Riccardo Mannelli, nella quale si raccolgono una quindicina di tecniche miste su carta-cotone intelaiata, insieme a decine di disegni ed acquarelli di preziosa qualità pittorica e grafica. Mannelli, come sempre mette in scena racconti dove corpi e volti vengono presentati nella consapevolezza che, come scrive la curatrice della mostra Alessandra Frosini “...la bellezza è un bene fragile per eccellenza, che ci trasforma, lascia traccia e ci dà vita, nutrita dai nostri limiti e dalle nostre potenzialità. Non possiamo farne a meno dopo che l’abbiamo incontrata, perché non coincide con la perfezione, ma è uno stato dell’Anima. Nelle opere di Mannelli la curatrice precisa “… Nulla è lasciato al caso e così nel taglio delle composizioni e nella costruzione del disegno di queste figure si ritrovano punti di riferimento che affondano le loro radici nella tradizione artistica passata, partendo dal Quattrocento toscano, attraverso poi il simbolismo e l'espressionismo tedesco e per autori come Klimt, Kokoschka e Schiele, da cui mutua una nuova sintesi fra spirito e sensi, declinata in una dimensione più intima della realtà. Fra i contemporanei è vicino al realismo neo-espressionista di Lucian Freud, di cui sottolinea i segni che l'esistenza lascia sui corpi umani. Di Francis Bacon riprende e richiama la pittura che inventa il corpo e lo pone nello spazio, nella superficie del quadro, secondo un movimento capace di pensare un corpo, concedendo allo sguardo angolature e superfici inedite. Quello che si crea è allora un racconto, è storia simultanea, che si fa percorrere a grandissima velocità nel momento in cui la parola-segno rallenta, concentra e dilata lo spazio. Del resto il racconto è, come dice Roland Barthes, una categoria trans-storica, fuori dal tempo, che può sostanziarsi in innumerevoli supporti materiali, dalla parola, al gesto, alla scrittura, all'immagine. Mannelli è un autore di racconti in cui la maggior parte dell'atmosfera resta sospesa per tendere l'immaginazione, per creare un equilibrio che è sempre precario, per cogliere il qui e ora, cancellando un solo modo di raccontare e istituendone un altro, differente, dotato di un ritmo proprio.”
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celeste,
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