Ma perché un evento che parte dall’Astronomia ha bisogno di tradurre in cifre creative per entrare nell’immaginario collettivo? Vito Caiati, estetologo e critico ufficiale dell’evento dice: “La domanda giusta da farsi di fronte ad eventi artistici non è “che cos’è l’arte” ma piuttosto “quando c’è arte?”. La risposta è: ”quando c’è simbolizzazione” e cioè quando quell’evento e quell’artista ci aprono le porte di incontaminati mondi invisibili”. Sette gli artisti internazionali per lo start-up che, partendo da Lecce approderà nel corso del 2013, ad Edimburgo (Scozia) e Londra: Daniel Killeen, (Scozia), Geri Loup Nolan (Scozia), Keith McIntyre (Scozia – Tyne and Wear), Magda Milano + DynaMode (Puglia - Italia - Scozia), M&P – Monticelli&Pagone (Abruzzo - Italia), Raffaele Quida (Puglia - Italia) e Silvia Ranchicchio (Umbria – Italia). Racconta Damian Killeen, Officer of British Empire, ideatore di Big Things onThe Beach, Edinburgh: “Questo progetto, OrbicularNebulosae ci invita a guardare, attraverso gli occhi degli artisti, il cosmo che abitiamo ed il significato della vita che viviamo all'interno di esso per esplorare ciò che significa essere umano in un multiverso sub atomico”.
In collegamento con Demarco European Art Foundation, la curatela di Ilaria Caravaglio ed Ilaria Miccoli per Co61 Arte Contemporanea e la collaborazione di Raffaele Quida - artista concettuale -, l’evento si preannuncia un reale esperimento di coinvolgimento pubblico che ridefinisce il concetto di public art in cui arti visive, scenario artificiale ed umano, evento artistico-concettuale e opere, si fondono per dare vita a momenti indimenticabili. È proprio il pubblico infatti, il vero protagonista che, invitato dal gruppo italo-britannico DynaMode, diventa parte attiva della più entusiasmante e divertente esperienza creativa con l’arte. Secondo Andrea Montinari, presidente del gruppo Vestas – Hotels and Resorts, sostenitore e partner della rassegna: “Questo evento rivela un orizzonte di ampio respiro, con il suo carattere itinerante, la selezione di artisti e performer inconsueti, la programmazione e l’aspirazione a sviluppare un network di relazioni concrete tra centri di cultura, aziende, istituzioni.” Un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita, per sentirsi parte di quel macrocosmo che non necessita di un telescopio per essere esplorato
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