Dal 2 al 30 novembre 2010, pressso la sede di Via Pinciana 41, saranno esposte opere scelte ed inedite dell’artista, in una mostra dal titolo “MatericaMente”, con testo critico di Ilaria Caravaglio.
Aldo Palma, classe 1951, vive e lavora a Roma, ma la sua è una ricerca che si nutre di viaggi ed esperienze lavorative in Italia e all’estero.
Nato in una famiglia di industriali nel settore chimico-farmaceutico, si è però accorto ben presto di non voler proseguire con l’attività industriale per accogliere un istinto ed un percorso che, in realtà, poco aveva a che fare con la scienza: l’arte.
Ai primi anni in cui, giovanissimo, si avvicina all’esperienza artistica, segue anche un periodo di attività professionale con la famiglia ma, nonostante il tempo e l’impegno dedicati al lavoro, la necessità di “fare arte” non si spegne, continua ad emergere fino a quando Palma non si arrende ad essa, che diventa l’attività principale della sua vita.
Come in una sorta di legame innato, però, la chimica ha continuato ad avere un ruolo di rilievo nella sua crescita artistica, poiché è proprio grazie alle sue conoscenze scientifiche ed allo studio dei materiali e delle reazioni ad essi legate che Aldo Palma ha sviluppato una tecnica propria.
Tutto inizia dalle matrici, tele monocrome dalle quali emerge la materia, libera di espandersi, strabordare in qualunque direzione, senza limiti imposti da Palma, poiché è lui ad adattarsi, a piegarsi al suo volere, quasi a non poterne fare a meno, come in una simbiosi.
E proprio l’importanza della materia fa si che anche quelle opere che riprendono soggetti legati all’iconografia classica piuttosto che alla mitologia - dalla Pietà all’Apollo di Veio, da San Giorgio e il drago all’Ultima cena - assumano un aspetto tutto nuovo ed originale.
L’origine di questa scelta esecutiva è legata alla sfera sensoriale e percettiva, quasi una necessità che lo stesso Palma non sa esprimere in parole, ma esclusivamente servendosi del linguaggio artistico; e la stessa necessità di contatto fisico con la materia che lo lega alle sue opere, lo porta addirittura a desiderare che anche l’osservatore si accosti ai suoi lavori con una “lettura tattile” e non solo visiva.
“MatericaMente” dunque, titolo della mostra di Aldo Palma, non vuole essere solo l’invito ad osservare le sue opere, ma l’invito ad accostarsi ad una lettura che arriva ben oltre l’impatto visivo, più in profondità, sin nella mente dell’artista, luogo in cui la materia prende forma nell’idea, prima di concretizzarsi e diventare arte.
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