Mostre, Pordenone, 23 June 2012
Outart, ossia, forzando un po’ l’inglese, “arte fuori”. Non perché l’arte, e gli artisti, siano fuori (di testa) ma perché per una volta, complice il buon tempo delle sere d’estate (speriamo), l’arte contemporanea abbandona le sedi che solitamente sono ad essa destinate ed esce fuori, allo scoperto, negli spazi pubblici della piazza principale di Cordenons.
La rassegna Un anno d’arte, che l’associazione Medianaonis organizza ormai da sette anni presso il Centro Culturale Aldo Moro, si arricchisce in tal modo di un appuntamento un po’ diverso dagli altri, che mira a coinvolgere un pubblico più ampio e ad essere anche una piacevole occasione di incontro e di scambio culturale.
L’evento, patrocinato dal Comune di Cordenons, vedrà coinvolti ben 17 artisti operanti con il video e l’installazione, che collocheranno i loro lavori in alcuni punti della piazza e degli edifici circostanti, e si articolerà in due distinti momenti: una prima parte dedicata ai video, che verrà inaugurata sabato 23 giugno, alle 21.30; una seconda alle installazioni, con inaugurazione sabato 7 luglio alle 19.00.
I video saranno visibili nelle serate di mercoledì e sabato, dalle 21.00 alle 23.00, fino al 22 luglio; le installazioni per tutto il periodo dal 7 luglio al 16 agosto.
Questi gli artisti coinvolti: per i video Renzo Cevro-Vukovic, Elisabetta Di Sopra, Fernando Garbellotto, Igor Imhoff, la coppia Silvia Lepore – Sandro Pellarin, Silva Pellegrini, Marcello Piva, Punto GI, Giammarco Roccagli, Carlo Vidoni. Per le installazioni Marisa Bidese, Carmelo Cacciato, Flavio Da Rold, Guerrino Dirindin, Orietta Masin, Gianni Pasotti, Manuela Toselli.
Video e installazione sono linguaggi ormai ampiamente utilizzati nell’arte contemporanea, ciò nonostante non è ancora facile far sì che un pubblico più ampio degli “addetti ai lavori” li riconosca come un’espressione di creatività. L’idea di disseminarli nello spazio cittadino, mescolati ai percorsi e alle attività quotidiani, ha lo scopo di renderli meno lontani, di avvicinare il pubblico a un messaggio non sempre immediato ma forte e attuale. È anche un modo inoltre per sollecitare negli artisti stessi il confronto e il dialogo con la realtà che li circonda, sia nei suoi aspetti architettonici e urbanistici che in quelli storici e antropologici.

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