In questa mostra verranno esposti diversi dipinti e disegni, realizzati con uno stile che ricorda molto i graffiti che siamo abituati a vedere in giro sui muri, sui treni e sulle metropolitane delle nostre città.
Ma Francesco Barberini non è un comune writer, ce ne possiamo accorgere soprattutto osservando i suoi dipinti su tavola. Sono ritratti iperrealistici, in cui ogni particolare, ogni ruga, ogni smorfia vengono sottolineati all'eccesso.
Questi volti risultano quindi esageratamente espressivi e, proprio per questo, quasi irreali o surreali.
Occhiaie, bocche aperte, denti digrignati, gesti inconsulti, cerotti, vengono registrati senza pietà sui dipinti e nei disegni dell'artista, che non li minimizza, anzi li evidenzia, come se questi dettagli fossero cicatrici, segni visibili di ferite, che in realtà sono invisibili, perché racchiuse nell'animo dei protagonisti delle sue opere.
Non solo, Psychoboy54 riesce a darci l'impressione che i suoi dipinti ci parlino, aggiungendo piccole vignette, frasi sbocconcellate o cancellate per metà: tramite questo espediente molto semplice ci sembra quasi di seguire il flusso dei pensieri dei personaggi ritratti.
Francesco Barberini è nato a Parma nel 1981 e si è diplomato nel 2000 presso l’istituto d'arte Toschi; subito dopo ha cominciato a lavorare presso un'agenzia di grafica pubblicitaria. Di sicuro importante per lui è stato un soggiorno di sette mesi a Barcellona. Ha fondato poi con alcuni amici un gruppo d'arte chiamato i Koalaz. Ha partecipato a numerosi premi ed esposizioni nazionali, sia singolarmente sia insieme ad altri artisti o gruppi.
Al momento vive e lavora a Parma.
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