Gli scatti- dipinti di Simoncini non sono le solite foto sexy di modelle bellissime e irraggiungibili, ma un campionario di “veneri” moderne e quotidiane.
I corpi di molte delle donne ritratte nelle fotografie sono tutt’altro che perfetti, alcune sono ricoperte di tatuaggi, altre hanno pettinature post-punk.
L’esposizione presentata a SpaziArti si può dividere in due parti.
In un primo gruppo di opere possiamo notare una notevole ricerca simbolica rappresentata dagli animali in esse raffigurati: insetti e rettili. Questi animali simboleggiano la paura, spesso infatti, le lucertole sono state utilizzate nell’arte del passato per rinviare a sentimenti di timore. Le rane poi, come quella in Waking Dream che insegue la mosca, già nel medioevo, erano raffigurazioni delle tentazioni, per lo più maligne. I ragni evidenziano, invece, il tema delle fobie, molto caro alla contemporaneità.
Dal punto di vista compositivo, nelle immagini di questo primo gruppo possiamo vedere chiari riferimenti alla Storia dell’Arte: al rinascimento del Mantegna e delle veneri adagiate languidamente su divani e cuscini, ma anche ai ritratti di Madonne Altre immagini, invece, traggono spunto dalla figura di Eva, madre dell’umanità, ma anche rappresentazione della tentazione per eccellenza.
Un secondo gruppo di opere ha come soggetto, invece, le cosiddette “pin-up”. Possiamo, infatti, vedere ritratte giovani donne ironiche, sarcastiche, ma anche tristi, in pose a volte provocanti, a volte naturali, che ci mostrano il proprio lato seducente, arrabbiato, volgare, oppure il proprio bisogno di protezione o la propria condizione di fragilità, fisica ed emotiva al tempo stesso.
Alcune indossano i classici oggetti della seduzione, come calze autoreggenti, corpetti, guanti, ma in modo molto ironico: interpretando, per esempio, casalinghe disperate, alle prese con le pulizie, o ragazzine che non vogliono più essere viste come bambine, ma come donne.
Ciò che accomuna le donne che Andrea Simoncini ritrae è un pallore quasi disarmante che fa risaltare i colori vivaci o, in altri casi, la totale assenza di colore, intorno a loro. Gli sguardi di queste donne sono tutti trasparenti, vitrei, ma ognuna riesce a trasmetterci una sensazione differente: tristezza, malinconica, arroganza, sensualità o meditazione; una serie di espressioni e atteggiamenti comuni a tutte le donne.
Soprattutto, i lavori di Andrea Simoncini ci fanno intravedere la dimensione sacra delle figure femminili moderne, quasi fossero icone rappresentative della contemporaneità, ma allo stesso tempo memori dei simboli tipici dell’arte del passato.
Anna Chiara Giorgetti
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