Le tre guarigioni : il corpo, la psiche, lo spirito- Monastero di Fonte Avellana
Festivals, Urbino, 30 May 2015
“Le tre guarigioni. Il corpo, la psiche, lo spirito” è l’’interessante iniziativa, nell’ambito dei “percorsi interculturali”, che si terrà presso il Monastero di Fonte Avellana(Pu) dal 30 maggio al 2 giugno con la partecipazione di Matteo De Simone psicoanalista ordinario e resp. culturale Associazione Italiana di Psicoanalisi(AIPsi), Gianni Giacomelli monaco e priore di Fonte Avellana, Elvira Bruschetti, medico,Enzo Tambini, medico osteopata e con la Tiziana Cera Rosco poetessa/performer con la performance Butterfly e la lettura poetica " la parete rovente"
Nella Bibbia la guarigione avviene allorquando Gesù tocca i malati. Questi devono mettere davanti a Cristo la loro vera situazione, affinché la sua forza sanante possa scorrere sulle loro ferite e le possa trasformare. Gesù non è un mago divino che fa sparire d’incanto le nostre malattie. Solo quando ci mettiamo di fronte alla nostra realtà, ci rendiamo conto delle ferite che sono in noi e le presentiamo coscientemente a Cristo, solo allora la guarigione è possibile. Una via di guarigione è mettersi di fronte alle nostre ferite; l’altra via consiste nel fare pace con noi stessi. Per la medicina sarebbe ripristinare lo stato d'essere che precede l'insorgere della malattia. In campo psicoanalitico la malattia è la manifestazione della verità rimossa del soggetto e quindi non è riportare il corpo allo stadio che precede la malattia ma trasformare il sintomo in manifestazione della verità. Strumento principale della psicoterapia non è la parola in quanto tale, ma la comunicazione di fondo che si instaura nella relazione. Una comunicazione fatta di emozioni, che vanno comprese come qualcosa di diverso dai sentimenti, in quanto le emozioni sono azioni. La comunicazione tra individui si basa su un’importante caratteristica degli esseri umani in relazione: se una capacità funziona attivamente in una persona essa ha potere transitivo e trasmette all’altro il fatto che lui o lei è in relazione. Due individui che comunicano, dunque, non devono essere più visti come separati, ma come due persone partecipi di un solo “medium”.Accostato al tema psicoanalitico della guarigione il tema poetico della capacità negativa di J. Keats, che si riferisce alla capacità di sostare nell’incertezza e nel dubbio senza essere impazienti di pervenire a fatti e a ragioni. Il senso di questa capacità non è destinato unicamente a favorire la conoscenza, ma soprattutto alla possibilità di ‘trasformare la spiacevolezza’. Il fare poetico sviluppa la capacità di trasformare la spiacevolezza. Nella IV Elegia Duinese R.M.Rilke scrive che viviamo per 'fare anima' e il fare anima in questo farsi, in questo divenire è nascita.Virginia Woolf identifica il momento dell’essere nella ricerca dell’infinito, dell’altro, di qualcosa fuori di noi che attiva il desiderio. La capacità negativa, dunque, è capacità creativa, percezione dell’assenza e ricerca.

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