L'atelier di Giuliana Silvestrini
Mostre, Roma, Monterotondo, 19 January 2019
L’Atelier di Giuliana Silvestrini
Mostra personale
Via Fabio Filzi 40 – presso La Piazza del Duomo
Monterotondo (RM)

Dal 19 al 20 gennaio 2019


Giuliana Silvestrini apre il suo Atelier nel centro storico di Monterotondo, in via Fabio Filzi 40, con una personale che rappresenta la sintesi del suo percorso artistico e di vita.

“Le sue opere nascono sempre da un progetto e, non a caso, anche stavolta l’artista ha scelto per questa mostra qualcosa d’intimo che dovrà essere la sigla della sua casa-studio. Il tema di fondo, infatti, è quello che lei stessa chiama “caos segnico”, ammettendo la funzione catartica che per lei assolve l’arte, via attraverso la quale è solita dare ordine a ciò che ordinato, per sua natura, non è: l’umana angoscia esistenziale. Il magma di pensieri, il rifiuto della morte, il contrasto tra bene e male, tra buono e cattivo in questa mostra abbandonano la loro tragicità, si trasfigurano dando luogo ad un’immagine di Giuliana Silvestrini che è quella che tutti conoscono: un’artista entusiasta della vita, spontanea, giocosa.

Dei tre quadri principali, in Metamorfosi I colpisce, attraverso il giallo, l’arancio e i segni neri, il vitalismo titanico dell’artista. In Metamorfosi II tale vitalismo si stempera in un grigio di sottofondo, colore che nascendo dalla fusione di tutti i colori, è capace di sublimare il disordine primordiale. In Metamorfosi III l’azzurro che sfonda lo spazio fa pensare al desiderio di oltrepassare il limite umano, desiderio che solo l’arte può esaudire dando vita a ciò che l’artista immagina: l’infinito.

Per questa esposizione sono presenti altre opere eseguite con linguaggi differenti (carta incollata su tela), affini per il tema trattato, quale il caos primordiale, o se vogliamo, la disarmonia prestabilita: vi dominano, infatti, entità realizzate con un tessuto grafico ingarbugliato - potremmo dire un gomitolo - che nello spazio rimangono indipendenti o si toccano o, addirittura, si fondono tra di loro.

Come in un vero percorso catartico l’esposizione si conclude con delle xilografie in cui, invece, l’ordine viene evocato – ed invocato – attraverso delle linee orizzontali che ricordano uno spartito musicale, emblema dell’armonia universale che la Silvestrini riesce a riprodurre con la sua arte sottile e raffinata.” (Gloria Zarletti)

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