SPIDER BRUNCH
Mostre, Genoa, Genova, 06 April 2014
CON L’AIUTO DEI RAGNI TESSITORI
LOREDANA GALANTE
Mostra a cura di Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei

Musei di Nervi – Galleria d’Arte moderna
8 febbraio – 6 aprile 2014
Finissage 6 aprile dalle ore 11.00

SPIDER BRUNCH
con Gara di frittata da museo

Domenica 6 aprile 2014, ore 11.00

Festa di finissage della mostra Con l’aiuto dei ragni tessitori di Loredana Galante: premiazione delle tre “frittate da museo” vincitrici, brunch, visita guidata e incontro con Loredana Galante e Maria Flora Giubilei.

Possibili ingredienti per una “frittata da museo” bella e succulenta:
1) la storia di una ricetta speciale, tra tradizione e invenzioni, segreti di famiglia e racconti di fantasia
2) prodotti genuini e spesa contenuta come i tempi richiedono
3) dolce o salata
4) colore e sapore
5) creatività per un’ originale presentazione artistica

Una giuria di importanti personalità del mondo della cultura, della ristorazione, della gastronomia e del turismo – lo chef Ivano Ricchebono, stella Michelin del ristorante “The Cook” di Nervi, presidente della Giuria; Alessandra Gagliano Candela, critica d’arte, Emilia Marasco, scrittrice, Alberto Panarello, vicepresidente della Panarello e altri ancora - conferirà un premio alle prime tre frittate classificate.

In collaborazione con Civ Nervi 2005, GamCafè, Grondona, Mainini Massimo, Flanders Investment & Trade e G4Energy.

Biglietto € 10 (ingresso al museo, brunch, visita guidata)
Biglietto € 8 per bambini e ragazzi dai 5 ai 18 anni
Gratuito per bambini fino a 4 anni.


Per partecipare alla 'Gara della frittata da museo', iscriversi gratuitamente con una mail.
E’ gradita la prenotazione al brunch, posti limitati.

INFO, ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI
tel. 338 8834826
biglietteriagam@comune.genova.it
info@loredanagalante.it

www.museidigenova.it
facebook Galleria d’Arte Moderna



Loredana Galante a Nervi, in Galleria d’Arte Moderna, fino al 6 aprile per scompigliare le carte di una tradizione culturale data, di un’arte alta, di una natura in apparenza già nota con una carrellata di oggetti “superstiti” di eventi, installazioni e performance che hanno costellato il suo percorso creativo. E non mancano i dipinti, pannelli decorativi d’ingarbugliate fantasie grondanti d’energia colorata e felici abstract di viaggi lontanissimi e vicinissimi, tra sogni d’Oriente, oggetti di casa e del suo repertorio, volatili e racemi, arabeggianti segni calligrafici di una lingua di fiaba inesistente e, in filigrana, la rigorosa scansione spaziale-cromatica che imbriglia, ordina e contiene il magma cromatico rilasciato sulle tele dai pennelli di Loredana.

Ancora una volta natura vegetale e natura femminile si intrecciano indissolubilmente: Loredana Galante, vulcanica salonnière della contemporaneità con le sue suggestive e autoreferenziali performance, propone letture gioiose e alternative di una quotidianità al femminile per nulla scontata, restituita a tratti con passione, a tratti con piglio graffiante e caustico che l’aura di gioco infantile con cui sciorina il racconto non riesce a mascherare del tutto. Lei, artista “galante”, di nome e di fatto, in virtù di un colto garbo con cui cela robuste infusioni di sorridente ironia e di smaliziato sguardo sui luoghi comuni e rassicuranti della vita, dalla nascita alla morte.
Certamente Loredana Galante non appartiene a quella sfera di persone che s’intimidiscono davanti all’ortodossia dell’arte accademica, lei non è conforme nemmeno ai comportamenti di molti artisti italiani, sovente calati in un ruolo ascetico, seriamente paranormale, perché la sua attività artistica è strettamente congiunta al suo modo di essere donna e di sentire la vita reale, con un pizzico di genuina follia.

I travestimenti, le mascherate, il ritmo andante allegro della sua camminata, gli indumenti e gli ornamenti utilizzati negli happening che organizza abitudinariamente, sono i materiali della sua arte. Non ci sono altre condizioni per descrivere il fenomeno Loredana Galante: briosa, attiva, intraprendente, timida, sfacciata, riflessiva, amletica, decisa, insicura, coinvolgente fino al punto da ritenere che gli stati d’animo, provocati dal racconto delle sue storie, siano in parte anche i tuoi.

E’ vero invece che la sua ricerca estetica indaga tra le formalità, il bon ton, il galateo fin du siecle ritratto nei quadri di Georges Seurat, Edgar Degas, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Édouard Manet, da cui sembra uscita opportunamente vestita e adornata a festa.
In realtà non c’è nulla di retrò nei suoi pensieri, negli atteggiamenti esibiti in pubblico durante le brevi performance teatrali che lei abbina abitualmente alle mostre dei suoi artworks: sulla scorta di uno spirito poetico interagisce col pubblico, parte fondamentale del lavoro artistico di Loredana Galante, con gesti e parole funzionali a suscitare interesse e a divertire lo spettatore mentre osserva, riflessivo, la scena dei monologhi e si interroga sugli effetti scaturiti dall’iterazione tra i gesti e gli oggetti elaborati con dovizia maniacale.
Il rapporto con la natura è proiettato in un mondo magico, dove il sogno esercita l’ideale immaginato e l’armonia regna tra le persone che entrano nella cornice e assumono il ruolo di coprotagonisti.
E’ la parodia di una donna alle prese con i desideri individuali, alla ricerca di una formula per equilibrare le proprie aspettative con quelle degli altri con un marcato interesse verso la psicologia, intesa come pratica terapeutica per sondare ambiti della propria personalità tenuti segreti o protetti dal timore che possano essere resi visibile all’esterno.
Riscrivere il mondo è ridisegnare gli oggetti che ci circondano, vederli con occhi diversi, partecipi di un’attività animistica piacevole e sanatoria, averne cura come parte di se stessi, estensione dei propri sensi e ispiratori di comportamenti individuali e sociali.
Recuperare questa cognizione vuol dire cambiare verso agli schemi propinati dal consumismo, portatore di pratiche malsane che hanno deturpato il pianeta e inquinato la natura, intromettendosi rovinosamente nel ciclo delle risorse planetarie, incapace di riconoscere nei prodotti realizzati un prolungamento spaziale dei sensi e dei corpi. L’iconografia di Loredana Galante, coerente a questa filosofia, reinventa il design recuperando e rendendo attuali cose e oggetti tralasciati nel dimenticatoio delle illustrazioni pubblicate dalle riviste femminili Torte nuziali, collant, vestiti fiorati, nidi per uccelli smarriti, cucù, armadi guardaroba, tazzine del caffè, cornucopie, sedie a dondolo, e tantissimi altri oggetti sono collegati alla densa rete di artefatti che compongono l’insieme fenomenologico e che oggi dialogano con il contesto artistico della Galleria d’Arte Moderna di Genova. La loro storia individuale è contemplata all’interno di un ampio spettro di “forme-pensiero” legate tra di loro dall’invisibile filamento della rete dispiegata da un laborioso ragno tessitore di trame. Egli è il portavoce di chi conosce l’arte di intrecciare fi li e sferruzzare la maglia, di colei che è capace di ritrovare il bandolo della matassa.







MUSEI DI NERVI - GALLERIA D'ARTE MODERNA
VILLA SALUZZO SERRA, Via Capolungo 3 - 16167 – Genova

Info e prenotazioni: 010 3726025/010 5574739-18 - email:biglietteriagam@comune.genova.it



Orari: martedì-domenica 10-18 - lunedì chiuso

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