Alberto Zamboni. Confine
Mostre, Reggio Emilia, Reggio nell'Emilia, 02 October 2010
È stata prorogata, fino al 14 novembre 2010, la personale del noto artista bolognese Alberto Zamboni, allestita presso la Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia.
Una selezione di dipinti ad olio su tela che muovono al Confine tra luce ed ombra, dove «le storie sanno di noir» e «la nebbia che tutto copre e nasconde si confonde con il fumo della pipa di Maigret». Come prosegue però Lea Mattarella, giornalista e critico d’arte del quotidiano La Repubblica, le sagome scure, che ricorrono in molte opere, più che sulle tracce di un assassino «sembrano emergere dal buio per incamminarsi con un andamento lento verso la luce che verrà e che Zamboni suggerisce con riflessi, aperture improvvise, con la luminosità di una luna che non si vede mai ma taglia una fetta di buio per lasciarsi appena immaginare».
Un universo liquido nel quale si sciolgono paesaggi lunari e periferie urbane, percorsi da una figura umana che cammina leggera e silenziosa nella notte, suggerendoci l’incipit di una storia sempre nuova.
La mostra, iscritta alla sesta edizione della Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci - Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani, è visitabile da mercoledì a venerdì con orario 17.30-19.30, il sabato con orario 10.00-12.30 e 16.00-19.30.
Alberto Zamboni nasce nel 1971 a Bologna, dove vive e lavora. Dopo gli anni del liceo artistico, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, prendendo parte a numerose mostre personali e collettive, nonché alle più importanti fiere d’arte, come Arte Fiera Art First e MiArt. Selezionato alla IV edizione del Premio Cairo, è stato invitato ad esporre la sua recente produzione in spazi pubblici e privati come il Museo della Permanente (Milano, 2005), il Museo d’Arte Contemporanea di S. Marino (S. Marino, 2005), il Museo Michetti (Francavilla al Mare, 2007), la Galleria Il Segno (Roma, 2002, 2006, 2009) e Galerie Carzaniga (Basel, 2002, 2004, 2007, 2010). I suoi dipinti sono presenti presso le collezioni d’arte di UniCredit Private Banking e Fondazione Carisbo.

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