TM15
Mostre, Ancona, 10 July 2011
Il Comune di Camerata Picena in collaborazione con IL FARO VERDE, il collettivo TM15 ed il Comitato Scientifico del 'LV Premio Basilio Cascella 2011', nell'ambito della manifestazione "Il colore degli eroi" (rivisitazione artistica delle figure eroiche del Risorgimento: da Garibalbi a Cavour, da Pellico a Vittorio Emanuele) presso i locali della ex Scuola Elementare in via Gramsci a Camerata Picena (AN),

PRESENTA la mostra collaterale del collettivo TM15 e del Comitato Scientifico del 'LV Premio Basilio Cascella 2011'.

ARTISTI PRESENTI:
Vladimiro Lilla, Mario Mariano, Alessandro Passerini, Monica Seksich, Massimo Volponi, Federica Costa, Mirko Dadich, Silvia Compagnoni, Jessica Montebello, Yari Sacco, Andrea Amaducci, Sabort.

Sarà possibile visitare le mostre fino al 22 agosto prenotando la visita al numero 3394507327.

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TM15 e la Ricerca dell'Unità

Nel 1861, esattamente 150 anni fa, veniva proclamato il Regno d’Italia: dopo più di un millennio, dai tempi dell’Impero romano, sul territorio della nostra penisola tornava a sventolare la stessa bandiera .

Ma proprio all’indomani di quell’Unità tanto agognata e bramata da un Mazzini o un Garibaldi – per citare solo due tra i più famosi protagonisti del Risorgimento italiano – l’impresa era tutt’altro che giunta al termine.

Perché una volta fatta l’Italia, occorreva fare gli Italiani.

Il nuovo Regno d’Italia nasceva infatti dalle ceneri di stati e territori che per secoli erano stati divisi, che per secoli avevano avuto padroni diversi, che per secoli avevano vissuto storie diverse.

Cosa accomunava un borghese medio del Piemonte sabaudo ad un latifondista della Sicilia borbonica? Del resto, a tutt’oggi – senza entrare nel merito di questioni prettamente ideologiche e politiche – esiste, innegabilmente e sotto molteplici aspetti, un divario tra Nord e Sud.

Eppure, una coscienza nazionale, l’idea di un’Italia una, esisteva, e addirittura da ben molto tempo prima del Risorgimento ottocentesco: idea che vagheggiava fin dall’epoca dei comuni e che si manteneva in vita tra gli intellettuali, da Petrarca a Machiavelli ad Alfieri. Quello stesso sentimento di identità nazionale che infiammò poi gli animi dei grandi attori dell’Unificazione.

Ma una volta sancita l’Unità politica e territoriale ci si ritrovò di fronte all’immane compito di mettere insieme le diverse realtà di cui si componeva il “Bel Paese”: occorreva ricercare l’Unità reale.

Ecco allora che l’anniversario dell’Unificazione della nostra nazione ci offre la possibilità di riflettere su un interrogativo tutt’altro che banale e scontato: cosa significa ricercare l’Unità?

In una società come quella di oggi, unità sembra sempre più essere sinonimo di omogeneità, omologazione: perché se da un lato la nostra comunità si fregia di slogan come “Sii unico” o “Sii te stesso”, paradossalmente poi taglia fuori coloro che si distinguono dal gruppo. Unità equivale allora a massificazione, conformazione, e quindi spersonalizzazione?

No. Non può e non deve essere questa l’Unità da perseguire.

Quale valore dare dunque a questa parola?

La risposta può forse ricercarsi nei plurimi significati del termine stesso: unità indica un complesso coerente di più parti. Ma unità designa anche l’elemento singolo di un’insieme.

Unità intesa quindi non come entità unica e sola, ma come insieme di più singolarità che danno vita ad un tutt’uno. Eppure non si tratta di una accozzaglia disorganica priva di senso, bensì di un sistema coerente e armonico.

E la ricerca dell’Unità è ed è sempre stata insita nell’uomo. Innanzitutto a livello sociale: sin da epoca preistorica l’uomo ha sentito il bisogno di unirsi ad altri suoi simili. L’unione fa la forza.

Nondimeno a livello psicologico: ciascuno nella vita di tutti i giorni ha tanti ruoli diversi: è figlio, padre, amico, marito… (ruoli che non sempre si riesce a conciliare!).

Come un cubo ha sei facce, rimanendo pur sempre un’entità unica, così ciascuno di noi ha tante sfaccettature diverse. “Uno, nessuno, centomila” direbbe Pirandello.

Ma la ricerca dell’Unità necessita di un “ingrediente” indispensabile: armonia, equilibrio. Quella magica armonia che lega le innumerevoli note che creano una melodia, la stessa armonia che non può fare a meno di catturare la nostra mente quando ci troviamo a rimirare un’opera d’arte.

E la ricerca di questa Unità è il tema che il collettivo TM15, curatore del 55° Premio Nazionale di Arte Contemporanea “Basilio Cascella”, propone nelle sale del comune di Camerata Picena proprio in occasione dei festeggiamenti dell’Unità nazionale.

Auguri Italia!


Denise Galuzzi
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Per informazioni:

info@ilfaroverde.it
tecnicamista@premiocascella.it

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