L'idea di questa mostra e' certamente quella di far dialogare i due artisti , anche se questi risultano essere compiutamente differenti , ma non solo per via dell'eta', o del medium impiegato, quanto propriamente dal risultato espresso e raggiunto.
Certamente si intuisce immediatamente il profuso lavoro di Gian Luigi Braggio, sedimentato in lunghi anni di disciplina a saper guardare e rivisitare il circostante, basti vedere per capirsi l'opera proto- scultorea dal titolo "Bruciatore", ma quanto e soprattutto la volonta' di addentrarsi nelle cose, nei dettagli trovando in essi il giusto, equo risultato.
Questo medesimo avviso non lo riesco a riscontrarlo nel giovanissimo fotografo, mi appaiono decisamente solo scatti fotografici, esenti da una certa mano, che ne permetta un'immediata riconoscibilita'. Volendo l'unico dato portante per l'artista Mattia Mammoliti pare essere rappresentato dal candore con cui l'artista si e' cimentato forse per la prima volta soffermato in qualche anfratto di mondo.
Le possibilita' dialettiche, le opportunita' espositive e lavorative agli artisti italiani dovrebbero essere rivolte a coloro che propriamente hanno superato i fatidici trenta cinque anni e non come avviene finora che varcata codesta eta' ci si trova un'acerrima chiusura delle aspettative espressive nel campo artistico.
Come dicevo Gian Luigi Braggio ci aveva da sempre gia' come coccolati in intrepide, cariche opere seppure in chiave minimale-concettuale, ma qui presso questa doppia personale . si avra' modo di costatare il superamento, la magnificenza. Si guardi con fiducia ad esempio l'opera dal titolo " Modus aureo", ma per chi non sosse affine a codesta raffinatezza di contenuti, trovera' certamente raffinato e si potra' perdere nell'opera dal titolo "Venere dormiente" che riporta certamente esperimentazioni gia' compiute in precedenza da Gian Luigi Braggio, ma qui sedimentate, ampliate.
La doppia mostra personale forse vuole proprio affrontare on il titolo di "Confini di passaggio" quell'excursus vitae, non tanto per quel guardare, saper guardare al di fuori di noi, nel nostro micro ambiente quanto cercare di comprendere gli sforzi, le tensioni apportate per giungere anche ad un inatteso risultato.
Invito a recarvi a questa doppia mostra personale per potervi cosi' addentrare nel mistero intrinseco di questa lodevole e speciale esposizione.
Dott.ssa Valeria s.Lombardi
Galleria Cottini
Tel.3288123500
vernissage:11 marzo ore 18,30
orari:da lunedi' a venerdi:10-21, mentre sabato:10-13
email:galleria@cottini.it
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