Coordina: Angela Serino
giovedì 29 dicembre 2011, ore 18.30
Mulino Pacifico, Benevento
Liminocentrico (da limen, soglia + centrum, centro) indica la peculiare proprietà di un oggetto in cui le comuni nozioni di centro e margine sono indistinguibili o equivalenti.
Impiegato solitamente in topologia matematica, più di recente liminocentrico è stato usato in campo umanistico dal semiologo Paolo Fabbri, per descrivere la particolare relazione tra centro e periferia che si realizza come un processo dinamico e trasformativo, che cambia cioè nel tempo e a seconda del punto di vista che si adotta.
Un monumento costruito nella piazza principale di una città ha un significato e una “importanza” che sono funzione della centralità del luogo. Una città, però, subisce continue trasformazioni nel tempo, e può darsi che un luogo perda la sua centralità nella fruizione dello spazio pubblico: con ogni probabilità, un simile cambiamento avrà un effetto anche sul monumento che ospita, che diventerebbe a sua volta marginale, senza perdere la sua carica identitaria.
Possedendo entrambe le caratteristiche di centro e periferia, questo monumento è diventato di fatto liminocentrico.
Come chiarisce questo esempio, la relazione centro-periferia tra oggetti, così come tra luoghi non è statica e definitiva ma, al contrario, è un rapporto esposto a continui cambiamenti che “va studiato non in stasi, ma in processo” (P.Fabbri).
In questo incontro useremo la nozione di liminocentrico come strumento/metafora per parlare delle relazioni tra contesto locale e internazionale, tra luoghi centrali e periferici al giorno d’oggi. In modo consapevolmente provocatorio, vogliamo provare a immaginare una possibilità uguale e contraria in cui è un luogo percepito come marginale a diventare centro: possono l’arte e la cultura fungere da elementi propulsori di un simile processo? Quali nuove relazioni di senso e visioni della realtà genera questo cambiamento di prospettiva?
Parleremo di centro-periferia e del ruolo dell’arte nell’attivare nuovi equilibri insieme a curatori e professionisti del mondo dell’arte che lavorano in zone marginali e diverse come Napoli, Bari, Bolzano, la campagna abruzzese e quella campana. Attraverso il racconto delle loro iniziative proveremo a capire come si sfidano tradizionali modi di pensare il binomio centro e periferia, quali sono i punti di scontro o le eventuali sinergie. Il lavoro dei curatori invitati e i progetti da loro realizzati in situ con artisti italiani e stranieri sono gli esempi attraverso cui considereremo le possibilità di questa nuova geografia.
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