Treviso e l’arte contemporanea. Realtà o ipotesi? Questo è il quesito da cui partire per definire l’importanza di un evento contemporaneo a Treviso. Città dinamica e contagiata dalle relazioni spaziali con la vicina Venezia, eppure distante dalle vibrazioni che attraversano la realtà artistica d’oggi. Noi crediamo nella possibilità di un incontro proficuo tra le due istanze, ed è per questa ragione che proponiamo, con Rassegna contemporanea, un appuntamento fisso a ricorrenza annuale. L’obiettivo principale consiste nel dotare la città di uno sguardo puntuale e dettagliato sull’arte attuale senza intenti provocatori o compromissioni eccessive di natura teorica.
Installazione modernista? L’idea di un’installazione che sia anche moderna è giocoforza un cul de sac della critica. L’accostamento delle due parole non può che determinare una diffusa condizione di caoticità. L’installazione è infatti medium eletto del contemporaneo, il moderno è altra cosa. Eppure esiste nella diffusa estetizzazione del quotidiano e nella sempre più illuminante proliferazione di intenzionalità creative, un principio comune spesso trascurato.
Nella situazione globalmente riconosciuta non ha più molto significato l’utilizzo di limiti terminologici classici, come il concetto di medium o la pratica scolastica di attribuzione di un genere o di una corrente al manufatto artistico. Ed è, in parte per questa ragione, che un numero sempre più consistente di artisti abbandona la sperimentazione tout court per abbracciare una sorta di neo-modernismo situazionale. Neo-modernismo tecnico, cioè recupero della manualità accademica e dell’importanza del soggetto rappresentato. Situazionale, in quanto l’artista abbandona una visione totalizzante (e quindi modernista) per abbracciare l’effimero potenziale della performance e dell’installazione deperibile e poverista. Concretamente gli artisti selezionati nell’ambito del progetto espositivo Terza rassegna contemporanea saranno chiamati ad un passaggio fisico e mentale successivo alla loro peculiare produzione estetica, dovendo accostare o coadiuvare le opere con un surplus grafico, plastico o genericamente sensoriale che possa amplificarne il significato e svelarne la situazione fittizia ricreata.
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