this whole world's wild at heart and weird on top
Mostre, Germania, Berlin, 07 May 2011
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THIS WHOLE WORLD’S WILD AT HEART AND WEIRD ON TOP

Eleganza grafica, vocazione tribale, un erotismo sottile da anatomia patologica. Nell’arte di Francesco D’Isa la statuaria classica viene citata tramite le amputazioni, i cui arti troncati dal tempo si integrano in un corpo vivo, diventando decorazioni, volute barocche, tondi lisci come pezzi di bambola.

Ultimamente le protagoniste delle opere di D’Isa sembrano aver disertato il loro universo di damaschi e colori pastello di ultima generazione, per inserirsi in paesaggi modernisti. Grattacieli che ricordano la Tyrell Corporation di Blade Runner, una Lolita lotofaga dal cache-sex calcificato e spiraliforme ed un enorme scarafaggio installato nell’acconciatura, come le creature di Cronemberg.

How It Works mostra il funzionamento in sezione di una centrale nucleare, e quello dell’anatomia della regina delle radiazioni, con casco e trono principesco, e una serie di propaggini vermiformi alla base della spina dorsale. Le componenti corporee vengono esibite anche dalla Queen of Hearts, in procinto di giocare un asso di cuori nero con l’unico braccio che le rimane. Il suo muscolo cardiaco si è spostato all’altezza della matrice, assieme alle sue pulsazioni. Pornsaint Toya, invece, all’altezza dell’utero porta la sezione di un cervello, stranamente somigliante a quella di un paio di ovaie.

La protagonista di Green Kiss esibisce due labbra ulteriori, all’altezza del petto, aprendone la fessura con le dita e mostrando il suo busto cavo, impalato su un’asta nera.

Nel Mondo Nuovo di Francesco D’Isa cadono le regole della macchina-corpo, in favore di tutto ciò che è crudele, raffinato, bizzarro.

Per chiudere il cerchio, un paesaggio siderale, con sfaccettature preziose e labirintiche come il reticolo cristallino dei tetraedri del diamante: il setting perfetto per mettere in scena la mistica del suicidio. All’interno di questo teatro di ghiaccio, un corpo che alterna parti fibrose ad altre illuminate da geometrie di raggi, a confronto con una Borchardt C-93, arma tedesca della prima metà del Novecento. Caricatore, grilletto, canna, otturatore, molla dell’otturatore, carrello, ginocchiello, castello, camera di cartuccia, estrattore. Il Suicidal Mantra deve essere recitato con un’espressione assente da fotomodella di Vogue. Perché qualsiasi sentimento potrebbe essere fatale, per chi ha un Cuore Selvaggio.

Luiza Samanda Turrini

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