Le opere grafiche del promettente artista, segnalato nel 2008 dalla commissione dello Spazio Oberdan, rivelano il suo fascino per le architetture, rigorosamente in bianco e nero, analizzandole fino al minimo dettaglio; con la volontà di scavare nella realtà materiale, di arrivare nel profondo e di renderla attraverso il segno con una grafica rapida e incisiva.
Il lucernario è una spirale di luce all’interno di un buco nero sotterraneo, somigliante a un girone dantesco che può essere considerato bello o squallido, ma sicuramente interessante in quanto parte di quelle forme che ci circondano, che spesso diamo per scontate ma che in qualche modo condizionano le nostre percezioni. Il disegno è da sempre per l’artista il primo livello, l’approccio fondamentale e necessario in cui immergersi con leggerezza e libertà per arrivare, solo in seguito, al supporto più complesso della fotografia che, dopo un’ ulteriore manipolazione, si trasforma in collage. Le opere in mostra rappresentano una fase precisa di questo percorso di analisi: sono l’inizio, l’ avvicinarsi al soggetto attraverso il disegno, strumento privilegiato per l’ analisi e per la sua conseguente indagine.
Verranno presentati per l’occasione una serie di collages fotografici di medio formato sull’ architettura del lucernario, raffiguranti la presenza dell’ uomo sotto l’ imponente sguardo del cielo soprastante; una serie di acquarelli di piccolo e medio formato che amplificano i dettagli della forma circolare, un wall-drawing di circa quattro metri di dimensione caratterizzato da segni neri e grigi su fondo bianco e una serie di tele di grande dimensione raffiguranti l’ insieme della stazione.
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