Mostre, Torino, 04 November 2015
PARATISSIMA11
Torino Esposizioni, Corso Massimo D’Azeglio 15/b
4-8 novembre 2015
presenta THE SOUND OF SILENCE
a cura di Noemi Aiolo e Cristina Derusticis
N.I.C.E. – New Independent Curatorial Experience.
ANNALISA LAZZAROTTO
partecipa al progetto curato con l’installazione
‘S.o.S. (Sound of Silence)’.
“Attraverso immagini ermetiche, ricche di suggestioni e poteri evocativi The sound of silence, mostra a cura di Noemi Aiolo e Cristina Derusticis, cerca di dar forma all’intangibile, creando una dimensione afona ed isolata dove ritrovare se stessi e percepire ciò che il silenzio ha da comunicare.
Non esiste definizione univoca e oggettiva di silenzio ed esso è ben altro della semplice assenza di rumore.
La riscoperta delle proprie radici, ripristinando il contatto con la natura, ricollega il corpo a se stesso e alla pace interiore perduta. In questa circostanza, solitudine e pensieri portano l’essere umano a chiudersi nel proprio silenzio purificatore.
Attraverso libri illeggibili, parole incomprensibili e spartiti immusicabili, gli oggetti comuni sono svuotati della loro reale funzione affinché rivelino aspetti sconosciuti e trascurati.
Un silenzio per gli occhi, dove forme urbane, naturali ed astratte sono ridotte alla loro essenza e semplicità.
Riflessioni sulla parola, sulla forza e la pericolosità delle comunicazioni false o fuorvianti, proprie di una società sempre più incapace di parlare e in cui la tecnologia prende il sopravvento.”
INFO e LINK
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> PARATISSIMA11
> N.I.C.E. – New Independent Curatorial Experience
> The Sound of Silence
Torino Esposizioni, Corso Massimo D’Azeglio 15/b
4-8 novembre 2015
presenta THE SOUND OF SILENCE
a cura di Noemi Aiolo e Cristina Derusticis
N.I.C.E. – New Independent Curatorial Experience.
ANNALISA LAZZAROTTO
partecipa al progetto curato con l’installazione
‘S.o.S. (Sound of Silence)’.
“Attraverso immagini ermetiche, ricche di suggestioni e poteri evocativi The sound of silence, mostra a cura di Noemi Aiolo e Cristina Derusticis, cerca di dar forma all’intangibile, creando una dimensione afona ed isolata dove ritrovare se stessi e percepire ciò che il silenzio ha da comunicare.
Non esiste definizione univoca e oggettiva di silenzio ed esso è ben altro della semplice assenza di rumore.
La riscoperta delle proprie radici, ripristinando il contatto con la natura, ricollega il corpo a se stesso e alla pace interiore perduta. In questa circostanza, solitudine e pensieri portano l’essere umano a chiudersi nel proprio silenzio purificatore.
Attraverso libri illeggibili, parole incomprensibili e spartiti immusicabili, gli oggetti comuni sono svuotati della loro reale funzione affinché rivelino aspetti sconosciuti e trascurati.
Un silenzio per gli occhi, dove forme urbane, naturali ed astratte sono ridotte alla loro essenza e semplicità.
Riflessioni sulla parola, sulla forza e la pericolosità delle comunicazioni false o fuorvianti, proprie di una società sempre più incapace di parlare e in cui la tecnologia prende il sopravvento.”
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