Mostre
Minimentale, la pietra e le sue diverse anime
La mostra Minimentale presenta undici modelli in marmo di Verona, unici e preziosi nella loro forma, della grandezza massima di cm. 18 x 18 x 30 d’altezza. Si tratta di piccole opere d’arte che possono mutare la loro funzione ed acquisire un significato diverso, diventando monumento o spazio vitale. Ciascuna scultura verrà infatti sviluppata in grandi dimensioni e collocata all’interno di uno spazio naturale o urbano, trasformandosi da opera d’arte preziosa ed unica, a struttura architettonica.
Il soggetto principale è la pietra… con le sue diverse anime e modi di essere.
Le opere esposte saranno le seguenti:
1) Madre Natura di Marco Salzani
Uno spazio per meditare ed estraniarsi, sospesi in un ambiente avvolgente.
Come un’antica madre, la natura ci abbraccia, chiedendo di poterci proteggere.
2) Imagine. La quarta piramide di Graziano Filippini
L’arte è espressione della cultura e dell’identità di un popolo, il cui compito è quello di aiutarci a non dimenticare. La piramide di pietra, simbolo di eternità, diventa museo dove tracce antiche trovano dimora.
3) Nautilus di Silvia Sterzi
L’ammonite, retaggio di una esistenza passata, lascia la propria traccia come guscio nella pietra, che riprende nuovamente vita come spazio espositivo.
4) Il Cubo di Michele Colpo
Come ogni altra forma il cubo racchiude al suo interno l’impronta di uno degli elementi vitali: l’acqua, celata in una fonte. L’edificio rappresenta uno spazio termale, quasi un rifugio all’interno di un contesto urbano spesso freddo e immobile.
5) Mattoni di Mario Borchia
Come la materia, costituendosi in aggregati di atomi, crea l’ordito della realtà, così singoli elementi moltiplicati all’infinito possono assumere diverse destinazioni.
6) El Camino de la Roca di Manuele Mocci
L’azione combinata della temperatura e della pressione sulla roccia sedimentaria dà inizio al processo metamorfico: un lungo cammino che porta alla formazione della pietra.
Un monumento alla montagna, che può trasformarsi in una palestra di roccia.
7) Nagy di Mauro Corbioli
Nel respiro del bosco, da sempre luogo consacrato agli dei, una piccola chiesa che, come una pianta, si protende verso il cielo.
8) Telemaco di Roberto Lucchese
Una biblioteca o uno spazio ideale all’interno del quale vivono le idee che, da sempre, gli uomini inseguono come forme di conoscenza.
9) Ammoniteatro di Cristiana Mariotto
Una spirale, simbolo archetipo presente nella conchiglia e nell’ammonite, ci riconduce alla struttura originaria della pietra, trasformandosi in un teatro romano con un passaggio coperto sottostante.
10) La Torre Vertigo di Simone Scandola
Come silenziosi testimoni di un’epoca lontana, antichi nuraghe in pietra rivivono in nuovi spazi culturali contemporanei.
11) Eguale di Matteo Cavaioni
La forma archetipa della montagna suggerisce quella artificiale del diamante, che riflette molteplici significati. Metafora dello scorrere del tempo, la sua configurazione, una clessidra che si può capovolgere, esprime l’identità degli opposti e l’invariabilità di ogni aspetto del reale.
Come un antico riparo, ospita in maniera eguale ogni forma di vita.
A cura degli allievi del corso di scultura della pietra della Scuola d’Arte “Paolo Brenzoni” di Sant’Ambrogio di Valpolicella e del loro docente Matteo Cavaioni
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Ciao,
Lino
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