In questa esposizione dedicata alla cittá di Napoli come forza per contrastare questa pandemia, vedremo parte del suo percorso artistico, una selezione di lavori che ci condurranno nel suo ring; di cui un “angolo” sara` dedicato all' atmosfera.
Partendo dal 2005 con la mostra “Sapone” ripropone alcune tavole delle pubblicita` di profumi, dove trafiggeva modelli e bambolotti di celluloide, per poi passare ad un periodo piu` evanescente in cui tutto si alleggerisce e quasi le figure sembrano scomparire, sovrapposte da disegni su veline.
Non manchera` l'opera “Ring” che ha partecipato alla 54 Biennale di Venezia; un cerchio pericoloso composto da coltelli che sembrano rincorrersi. Una sorta di buco bianco che genera materia, da questo esperimento nascono i pugili.
Negli ultimi lavori ritaglia da vecchie fotografie e da tavole pubblicitarie di prodotti di bellezza “dove precedentemente è intervenuto con bombolette spray deturpando la bellezza imposta dal mercato per reinventare una nuova visione riproponendo una versione piu`dinamica, ricollegandola alla boxe trasformando i volti in un gioco di illusioni" e le immagini dei Ancient-Boxer andando a creare un vuoto che genera illusioni, in cui il fondo veste le figure di opere a volte del passato, a volte recenti, a volte storiche e a volte inedite dello stesso artista. Sovrapponendo le carte le sagome assumono altre sembianze, senza togliere ad essi la forma dinamica del pugile che vive una nuova vita; ottenendo cos'i` un equilibrio di contrasti, di fantasie e stili diversi, reinterpretando artisticamente la nostra società creando un nuovo stile di forma.
Un discorso che va a togliere alla materia, il fondo diventa il primo piano, il primo piano sembra annullarsi evidenziando il contorno ritagliato.
Figure scultoree troneggeranno nello spazio espositivo.
Una vita costantemente in lotta con se stesso e con gli altri anelando la corona che sogna da sempre.
Durante l'inaugurazione, dara` vita anche ad una performance in simbiosi con il suo stesso operare artistico presentandosi nei panni di un boxer.
Le installazioni come anche le performance di Paolo Bielli sono ritagli di figure umane che lottano instancabilmente e nonostante le estenuanti sofferenze rinascono sempre. Deformandosi vivono lo spazio in una sorta di danza per esorcizzare il male inevitabile della vita. Esse superano ostacoli e conflitti; vivono con ironia ed inquietudine.
Questa operazione vede una umanizzazione che trasforma la carta in pelle e il quasi normale in anormale. Ma siamo noi? O che cosa? L'artista diviene tutt' uno con le sue opere al punto che non si capisce se è lui a generarle o se al contrario sono le sue opere a creare lui.
Il suo improbabile universo e’ circondato da un cerchio, elemento ricorrente ed esplosivo, dove i personaggi lottano per uscirne fuori; uno spazio pericoloso dove tutto nasce e si distrugge.
Il confronto-scontro tra il pugile e l'artista é ormai la sua ricerca predominante.
Una vita costantemente in lotta con se stesso e con gli altri anelando la corona che sogna da sempre.
Tutto va tendenzialmente ad armonizzarsi creando la Speranza per il futuro.
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