Queste le quattro mostre tematiche allestite nei tre piani del Palazzo, tutte e quattro come di consueto curate da Virgilio Patarini:
Gesto/Gestalt
Opere di Teo Andreani, Andrea Boldrini, Marco Bozzini, Raffaele De Francesco, Bruno De Santi, Josine Dupont, Paolo Facchinetti, Michelle Hold, Maurizio Molteni, Roberto Tortelotti.
Alma Mater Materia
Opere di Ersilietta Gabrielli, Claudia Giancane, Fiorella Manzini, Claudia Margadonna, Giuseppe Orsenigo, Elena Schellino, Rosa Spina.
Corpo/Paesaggio Informe
Opere di Salvo Bonfiglio, Anna Maria Bracci, Franz Canins, Vito Carta, Angelo Conte, Daniela Da Riva, Benedetta Faucci, Tania S. Lepori, Franco Maruotti, Natalia Molchanova, Bruno Moretti Sanlorano, Silvio Natali, Angelo Petrucci
Claudio Bandini, Labirinti dell'anima
Inoltre, in permanenza fino al 3 ottobre: Installazioni e sculture di Irina Temushkina, Attinia e Franco Guarneri.
Le mostre proseguiranno fino al 19 settembre, tutti i giorni dalle 15 alle 19.
Ingresso libero
In occasione del vernissage sarà presentato in anteprima il volume dell’intero Festival (600 pagine, a cura di Virgilio Patarini, Editoriale Giorgio Mondadori)
Qui di seguito una breve presentazione di ognuna delle quattro mostre in programma.
In allegato le locandine.
Gesto/Gestalt
Nell’istante in cui la Pittura Informale rinuncia alla narrazione e alla descrizione anedottica della realtà e si affida al puro gesto, alla stesura pura e assoluta del colore sulla tela come segno e campitura, ci obbliga a vedere il quadro per quello che è: un’opera visiva che agisce sulla nostra Percezione, mettendo a nudo le sue strutture profonde.
Alma Mater Materia
La forza arcana della materia rievocata ad uno stato quasi primordiale, tanto potentemente, tautologicamente “materiale”, quanto al tempo stesso spirituale e immanente, una sorta di rappresentazione allusiva e moderna di quella che Lucrezio avrebbe chiamato “Natura naturans”.
Corpo/Paesaggio Informe
Il corpo come metafora del Paesaggio e viceversa il Paesaggio visto e vissuto come se fosse un corpo umano: umanizzato. In un rapporto dialettico e fortemente empatico tra Soggetto e Oggetto, tra interiorità esternata ed esteriorità interiorizzata. L’uomo misura del mondo e il mondo a misura d’uomo.
Claudio Bandini, Labirinti dell'anima
Dice di sé l’artista: “ La mia è un’arte della sopravvivenza, che trae impulso dalla necessità di rovistare i labirinti emozionali della mia anima nell’incessante ricerca di una serenità interiore in grado di rendermi in pace con me stesso per esserlo con tutti gli esseri umani. Questa pace interiore, che è accessibile a tutti e che nessuno ci può vietare né rubare perché appartiene alla nostra coscienza, possiede una carica positiva più potente del male, che alla fine sarà destinato a soccombere se la spiritualità dell’arte contaminerà il comune sentire della società. Il messaggio che se ne può trarre è quello della speranza per un’ umanità spogliata dei suoi valori fondamentali, ma spinta da un bisogno sempre più forte alla disperata ricerca di pace e di serenità. Le serie “ Hearts “, “Emotions”, “Inner life”, “In a Whisper”, “Elsewhere”, “Illimitatezza della forma” costituiscono i più recenti e più importanti cicli della sopravvivenza delle emozioni e della necessità di condividerle comunicandone la loro più impalpabile e, nello stesso tempo, dirompente consistenza….. Ovvero: della felicità che può essere ricercata solo dentro di noi.”
Ulteriori informazioni su : http://ferraraartfestival.jimdo.com/
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