ROBERTO TORTELOTTI, FRAGILE. Maneggiare con cura
Il ciclo pittorico intitolato da Tortelotti “Depauperart/Flowers”, e che costituisce l’asse portante di questa mostra milanese, si gioca tutto su di una sintesi originale e su un punto di sottile equilibrio, in bilico tra Pittura Informale e Arte Concettuale, tra Poesia Visiva e Color Field-Painting. Ampie campiture costituite da una ricca trama di pennellate di colore coprono tessere quadrate accostate le une alle altre che riproducono immagini floreali, in un ironico gioco di specchi e di ribaltamenti, di senso e di segni: non sono i fiori a coprire i campi, ma al contrario i “campi”, le “campiture” coprono e nascondono, ma solo in parte, i fiori. “Color Field” significa letteralmente “campo di colore”. Anche la ridda di pennellate e la ricca gamma cromatica dei colori che cancellano i fiori sottostanti finisce per simulare e in fondo rappresentare quello che al tempo stesso sta cancellando: le fitte pennellate di colori differenti che piovono sulla tela simulano i petali dei fiori che al tempo stesso cancellano… piovono pennellate di colore come petali a cancellare le immagini dei fiori. E anche l’uso delle scritte “fragile” e “maneggiare con cura” ha una valenza al tempo stesso ironica e di spiazzamento, di rovesciamento: la tipica scritta che si ritrova di solito sui pacchi e sulle casse sta qui a segnalare, contemporaneamente, la fragilità dei fiori rappresentati e nascosti, ma anche della stessa opera d’arte che li raffigura e li cancella. In questo caso l’uso della parola scritta (vergata col normografo come effettivamente avviene sui pacchi e le casse delle comuni spedizioni, ma anche come su tanti quadri di Schifano degli anni Sessanta) ha solo apparentemente una somiglianza con quello tipico della Poesia Visiva, ma in realtà ha una valenza per così dire “concettuale”, ma anche ironica e spiazzante: fornisce una chiave di lettura dell’opera e sposta la stessa su un altro piano rispetto alla semplice fruizione delle forme e dei colori.
Virgilio Patarini
ROBERTO TORTELOTTI si laurea nel 1980 in architettura presso il Politecnico di Milano. Frequenta la Domus Academy di Milano sezione design. Frequenta corsi di pittura, scultura e fotografia. Frequenta studi di artisti italiani ed esteri (Stati Uniti). Viaggia ed acquisisce esperienze internazionali. Firma prodotti di design nel settore arredamento e fa consulenze per aziende di design nel settore casa. Dal 1992 al 2007 progetta centinaia di opere d’arte multimediali, utilizzando contemporaneamente varie procedure tecniche ed esecutive. Nel 2009 sviluppa il tema “Fanti ed eroi” legato al gioco tradizionale delle carte piacentine realizzando 50 opere fra cui light-box, elaborazioni di foto, performance con giocatori di carte, video, tele, un progetto architettonico in CAD 3D di edificio multimediale, multipli di sculture e un macchinario per la certificazione degli eroi. Dal 2010 inizia a lavorare al progetto Depauperart/Flowers indagando sul fiore e sulla natura anche in questo caso vengono sviluppate opere in varie tecniche, un video, una performance e varie installazioni. Nel 2012 continua la sua ricerca relativa al progetto Depauperart/Flowers con la realizzazione di ulteriori opere prevalentemente pittoriche ed inizia un terzo progetto dal titolo: Le impalcature/La creazione di mondi che lo impegna per tutto il 2013 con la preparazione di un archivio dati ed immagini funzionale alla stesura delle opere. Pittura, scultura, scrittura, fotografia, light box, design, architettura, video, performance, multimedia sono i media utilizzati. Nel 2009 e nel 2010 è premiato quale finalista al concorso Arte Mondadori ed espone quale finalista al concorso Arte Laguna 2009, alle Tese dell’Arsenale di Venezia. Nel 2010 è vincitore del concorso Biennale di Asolo nella sezione fotografia e finalista nello stesso concorso nella sezione architettura. Tra le più significative mostre ricordiamo: le personali nel giugno 2009 e nel maggio 2010 allo Spazio Rosso Tiziano di Piacenza; nell’ottobre 2010 la Collettiva al Palazzo della Permamente a Milano, quale finalista del premio Arte Mondatori nella sezione scultura; nel settembre 2011 una sua opera è selezionata al Premio Città di Tokyo; dal maggio al settembre 2014 una sua installazione luminosa è esposta in permanenza al Ferrara Art Festival 2014, Palazzo della Racchetta, Catalogo Mondadori; sempre nel 2014 sue opere e un’installazione sono esposte alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI)- Koinè 2014 e al Piacenza Art Festival, Complesso Museale Ricci Oddi.
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