FRANCO MARUOTTI ALLA MUEF ART GALLERY
Mostre, Roma, 31 March 2016
Si inaugura giovedì 31 marzo 2016 alle ore 18,30 alla Muef Art Gallery di Roma, via Poliziano, 78b la mostra personale di pittura di Franco Maruotti intitolata “Paesaggi del Gargano”, a cura di Virgilio Patarini con la collaborazione di Roberta Sole e organizzata da Zamenhof Art di Milano.
In esposizione nella dinamica galleria romana situata in una traversa di via Merulana, tra il Colosseo e il Teatro Brancaccio, una trentina di lavori olio su tavola dell’artista pugliese che ritrae scorci del paesaggio della sua terra con spatolate di colore corsive e guizzanti.
La mostra proseguirà fino al 6 maggio, tutti i giorni dalle 16 alle 19, chiuso la domenica e il lunedì. Ingresso libero.

Qui di seguito una breve nota critica di presentazione.
In allegato la locandina e qualche foto di opera in mostra.

Franco Maruotti, “Paesaggi del Gargano”
Appunti di viaggio tra la testa e il cuore

Nella pittura di Franco Maruotti i quadri si squadernano allo sguardo del visitatore come appunti di viaggio, ma quello che esplora l’artista pugliese è il paesaggio della sua terra: gli alberi, le colline, gli scorci di mare, gli scogli… e dunque questo viaggio rappresenta anche un continuo ritorno alle origini. Questo esploratore del Gargano, con rapidi e guizzanti schizzi presi durante le sue lunghe passeggiate tra macchie mediterranee, rocce, e scorci marini riflette ogni giorno sul suo rapporto con la sua terra nativa. Ogni roccia della montagna, ogni scoglio sul mare, ogni trabucco nella tempesta o scorcio di paese pugliese racconta dell’uomo e del suo rapporto con le sue origini.
Dello schizzo questi quadri hanno la rapidità del segno: l'affastellarsi delle spatolate di colore ricorda la rapidità di un tratteggio a matita che non indugia sul particolare, ma cerca di cogliere l'essenza di quello che si guarda. Ma poi è evidente che l'aspetto visivo subisce l'effetto deformante della memoria, che mischia il colore con le emozioni e imprime alle spatolate ritmi e intensità incalzanti che scompongono la realtà del paesaggio fino al limite dell'astrazione: le impressioni visive vengono così trasfigurate e gli schizzi di viaggio diventano appunti di un diario tutto intimo e personale. E la visione si fa introspezione, racconto di sé, del turbinare delle proprie emozioni.
Le opere selezionate per questa mostra, come altre volte in passato, ci consentono poi di fare ulteriori considerazioni ed approfondire il discorso passando da un piano formale ad uno più introspettivo, intimo, personale: ad una attenta analisi del gesto pittorico, infatti, noteremo un’oscillazione tra due poli opposti. Da un lato ci sono opere in cui il disegno è netto, i contorni di ciò che viene ritratto sono precisi, decisi e la stesura del colore è (relativamente) uniforme. In queste opere prevale una descrizione, o forse sarebbe meglio dire una contemplazione della realtà lucida e razionale, che mira a circoscrivere ogni singolo elemento e a collocarlo in un ordine generale della composizione, misurato e controllato. Questi quadri soggiacciono ad un approccio alla composizione e conseguentemente alla rappresentazione del mondo che ne consegue che potremmo definire “apollineo”. Viceversa ci sono opere in cui la pennellata è più inquieta, scomposta, i contorni molto meno netti e una cosa sconfina nell’altra in un vortice visivo che appare frutto di un corrispondente e soggiacente vortice emotivo… Il che denota un approccio in questo caso più spiccatamente “dionisiaco”. E nel continuo alternarsi e rovesciarsi di ruoli tra Apollo e Dioniso si gioca in buona sostanza tutta la pittura di Franco Maruotti. Tra la testa e il cuore.
Virgilio Patarini, 2015/2016

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