Il Premio di Afrodite è un concorso internazionale biennale di arte contemporanea aperto a tutti gli artisti che traducono le emozioni dell'anima in immagini simboliche, indipendentemente dal fatto che il linguaggio espressivo sia figurativo o informale, astratto o fedele ai canoni della bellezza compositiva.
Lo scopo del concorso è di confrontare le opere dei contemporanei con le scoperte, le intuizioni e le conoscenze maturate dagli artisti del Rinascimento, periodo in cui fu evidente la determinazione di rendere espliciti, attraverso il linguaggio ermetico, la sacralità dell'Universo (Unus Mundus), la natura evolutiva dei sentimenti umani (i moti dell'animo), i principi universali della cultura umanistica (Filosofia Perennis) e i valori morali, etici e spirituali che emergono dall'artista che compie la trasposizione dei moti d'animo in simboli, metafore, allegorie ed emblemi.
Celebrata nella mitologia per il suo 'potere divino' di tradurre le sensazioni in immagini, le emozioni in metafore e i sentimenti in allegorie, Afrodite rappresentava per gli artisti/filosofi/astrologi rinascimentali la "funzione trascendente" che rendeva possibile quell'apertura simbolica in grado di congiungere gli opposti (Venere/Marte), espandere la percezione (Venere/Giove) e modificare la coscienza razionale in coscienza dei processi di inibizione, sublimazione e frustrazione delle pulsioni (Venere/Vulcano) che permettono all'archetipo di dispiegarsi attraverso le funzioni regolatrici dell'anima (Venere/luna) e le funzioni cognitive dell'animus (Venere/Sole)
Afrodite è l'archetipo della trasmutazione dell'emozione corporea generato dall'Eros (attrazione/conflitto) in percezione psicologica, simbolica e archetipale delle immagini e delle parole (Hermes/Afrodite) che emergono dall'inconscio (Venere Proserpina/Ade) durante le fasi di introversione psichica (la malinconia) e creativa (la melancholia)
L'Arte di Afrodite, generata dalla naturale trasformazione dell'energia sessuale in amore, creatività, coscienza di relazione e conoscenza di Sè, permette di compiere il "percorso di individuazione" che conduce a vedere la realtà al primo sguardo (Arte Nigrescente), percepire le verità nascoste nei giochi della coscienza (Arte Rubescente) e intuire il significato delle esperienze creative e cognitive (Arte Albescente).
Il percorso di individuazione, essenza stessa dell'Arte Alchemica, è costellato di simboli, e poichè il simbolo "non è un segno artificialmente costruito, ma è ciò che nell'anima spontaneamente si schiude per annunciare qualcosa che non può essere espresso altrimenti, esso è l'unica espressione attraverso cui una realtà si fa trasparente all'anima, mentre in se stessa rimane al di là di ogni possibile espressione." (H. Corbin)
La percezione alchemica che scaturisce dall'archetipo di Afrodite, simbolo non a caso della fortuna e del successo dell'anima, permette di accedere alla visione chiaroveggente del "tempo interiore" caratterizzata dalla sincronità degli eventi e la serendipità delle scoperte artistiche, psicologiche, filosofiche e scientifiche.
La "funzione estetica" che Afrodite offre agli uomini non è la conoscenza delle immagini fine a se stessa. L’amore e la pace, la prosperità materiale e culturale, lo sviluppo intellettuale e spirituale sono generati dalla Bellezza di Afrodite “in quanto mediante questa funzione vengono date quelle linee di sviluppo individuali che non potrebbero mai essere raggiunte per la via già tracciata da norme collettive” (Jung, Tipi psicologici, 1921).
Commenti 4
Inserisci commento