L’antiartista Flavio Sciolè presenta, in chiusura de l’Artcevia International Art Festival , una performance che è la seconda stazione del progetto ‘In Morte Dell’Artista Da Giovane’. L’installazione, a luglio, era stata l’anteprima della rassegna ed ha, in questi mesi, destato interesse sia per la tematica affrontata che per la modalità in cui è proposta. L’instAllazione è relativa alla figura dell’Artista Giovane, spesso mitizzata, troppe volte sfruttata. Entrando in una stanza- camera da letto, guardando in alto, scopriamo un corpo/manichino impiccato. Quello che si vuole manifestare è la condizione dell’Artista Giovane, sfruttato, vilipeso, deriso, aiutato mai. Lasciato morire nella propria intransigenza viene accolto solo se decide di cedere/vendersi. In questo caso lo troviamo col cappio al collo, suicidato. La seconda stazione del progetto si intitola ‘Funerale’ . Il manichino-artista verrà deposto, cullato come in una pietà, messo in una bara, portato in corteo e sepolto. Si tratta di una performance-azione di forte impatto che verrà realizzata il prossimo 27 Settembre. La mostra ed il testo critico sono a cura di Laura Coppa. Nel realizzare la performance Sciolè si avvarrà del supporto dello scenografo Stefano Boffi che ha realizzato il feretro e di Alessia Di Pancrazio (che agirà come Madre).
L’antiartista Flavio Sciolè presenta, in chiusura de l’Artcevia International Art Festival , una performance che è la seconda stazione del progetto ‘In Morte Dell’Artista Da Giovane’. L’installazione, a luglio, era stata l’anteprima della rassegna ed ha, in questi mesi, destato interesse sia per la tematica affrontata che per la modalità in cui è proposta. L’instAllazione è relativa alla figura dell’Artista Giovane, spesso mitizzata, troppe volte sfruttata. Entrando in una stanza- camera da letto, guardando in alto, scopriamo un corpo/manichino impiccato. Quello che si vuole manifestare è la condizione dell’Artista Giovane, sfruttato, vilipeso, deriso, aiutato mai. Lasciato morire nella propria intransigenza viene accolto solo se decide di cedere/vendersi. In questo caso lo troviamo col cappio al collo, suicidato. La seconda stazione del progetto si intitola ‘Funerale’ . Il manichino-artista verrà deposto, cullato come in una pietà, messo in una bara, portato in corteo e sepolto. Si tratta di una performance-azione di forte impatto che verrà realizzata il prossimo 27 Settembre. La mostra ed il testo critico sono a cura di Laura Coppa. Nel realizzare la performance Sciolè si avvarrà del supporto dello scenografo Stefano Boffi che ha realizzato il feretro e di Alessia Di Pancrazio (che agirà come Madre).
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