Quella della Frisone è una pittura potente, un’arte portatrice di immagini stimolanti, erotiche e sognanti. Ci ammalia e ci sovverte in un gioco introspettivo che scandaglia la nostra interiorità. La sua pittura s'insinua dentro di noi, installandovi una serie di immagini capaci di adattarsi al formato dei nostri sogni. Lo spettatore recepisce contenuti non censurati da una visione superficiale, subisce una forma di persuasione visiva, l'evocazione di realtà che gli appartengono, sia pure inconsciamente.
La Frisone sperimenta un uso vigoroso del colore, presente in quasi tutte le opere, trascrivendo per suo tramite le proprie sensazioni sulla tela, affidandosi all'istinto, e mettendo a punto una galleria di ritratti. Il segno è deciso, capace di suggerire l’espressione di un viso con pochi tratti non dissimulati. La coloritura è intensa, le campiture di colore aggressive. Spesso è presente un uso “tagliente” di ombre e chiaroscuri, solo di rado un registro quasi monocromatico. La scelta della figura umana come soggetto dei suoi dipinti le schiude grandi possibilità espressive attraverso le quali la sensazione di ciò che è reale ci viene restituito attraverso una ricostruzione che si avvale anche dell’ausilio fotografico. La personalità indipendente e autodidatta della Frisone, infatti, si forma in origine nel disegno a matita e nella fotografia, nonostante quest'ultima si sia talvolta dimostrata amica infedele della pittura. La cifra stilistica della Frisone, al contrario, si contraddistingue proprio per un'armonizzazione e una compartecipazione dei due media; la caratteristica principale delle opere è il “taglio” fotografico del soggetto, la ricerca dell’inquadratura su cui poi l’artista interviene per consentire una nuova traccia dell'immagine. La ricerca s'incentra dunque sul tentativo di riprodurre in pittura l’eclettismo fotografico: l’artista è quindi pronta ad avventurarsi in terreni che confinano con l’illustrazione, la decorazione, la pittura divisionista e cubista. Importante dunque l’esperienza della fotografia per il “taglio” con cui concepisce l’immagine, ma non pochi sono i debiti nei confronti di grandi maestri del passato: Van Gogh, De Lempicka, O'Keeffe... E ciò si avverte nell'intensa indagine conoscitiva che porta la Frisone a radicare la sua ricerca tra gli umori e le mode del proprio tempo, finendo così col documentare il presente.
L'inaugurazione avrà luogo sabato 31 marzo alle ore 18.00. Aperitivo musicale, soundtrack by Matteo Listener Giomi. La mostra resterà visitabile fino al 12 aprile, tutti i giorni esclusa la domenica, negli orari di apertura dell'Alma (7.00- 21.00), salita San Matteo 13r, Genova.
Per info: 010/4224157 -349/4689650
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