Istintivo, imbrattante, semplificatore dai gesti rapidi Debernardi, nella sua imprecisa definizione, approssima grandemente momenti della vita di ogni giorno presi da riviste, libri, quotidiani. Da questa diversità, così netta nella descrizione, si innesca un’assonanza visiva in cui le rime sono i toni e i gesti. Una sola opera, di grande formato, colori cupi su campo bianco delineano grossolanamente un sacco da cui emerge, in toni blu, evidenti e definiti la scritta ‘biscotti’. Non c’è solarità in questa opera scelta per l’esposizione, ma nulla è a caso poiché è il tratto d’unione di due mondi artistici puntuali ed attenti, meticolosi, inquadrati e squadrati, è l’unico che con la fantasia disfa l’ordine apportando un’altra visione della realtà.
Quella di Stefano Galli è un’arte in continua sperimentazione e approfondimento poichè l’artista persegue sempre l’intento di cercare qualcosa che non è ancora riuscito a trovare. Esasperato dalla figurazione consueta, dilata i protagonisti come risultato di vettori che, unendosi, creano componenti sempre diverse, dove anche la profondità viene accresciuta esageratamente. E come ben disse il noto e tanto caro ad artisti e colleghi Philippe Daverio ‘Stefano Galli è ingegnere e amministratore pubblico con la fantasia al potere. La fantasia ha mille punti di vista e Stefano Galli inventa quadri che si possono vedere da ogni punto di vista, quindi da ogni punto cardinale e lo fa con colori e personaggi da fumetto’.
Giorgio Roncon ha un’attività artistica in continua evoluzione tra toni fervidi, mai invadenti. Ispirandosi all’antichità, ma non solo, l’artista affronta diversi argomenti attraverso un’arte inquadrata e geometrica, lavorando con i colori attraverso un impulso intimo, conoscendo anche bene il piacere di mescolare i toni rendendoli sempre diversi. Le sue realtà ci pongono davanti a spazi di riflessione in cui i personaggi non hanno volti e tutto è perfettamente geometrico. Si assiste ad una realtà inafferabile in cui staticità e mutismo sono elementi definiti da subito, ambiente freddi, che non avvolgono l’osservatore, ma lo intrigano trattenendolo davanti all’opera per indagare, scrutare, riflettere. Una pittura che parla anche della realtà, ma che va oltre perché inquadra paesaggi con occhi diversi, approfondisce il silenzio di un soggiorno, rispolvera in chiave contemporanea quadri classici, dettaglia orizzonti, il tutto in un’aria silenziosa ed immobile secondo schemi già visti nella pittura metafisica, ma con uno slancio alla contemporaneità riuscendo a ‘farci apprezzare sempre la luce’.
[…]
Anche nei momenti più difficili si può diventare migliori.
I ricordi che ci portiamo dentro ci danno conforto, quindi vanno preservati.
L’oscurità fa parte della vita.
A ognuno di noi può capitare di attraversare momenti bui, più o meno lunghi.
Ma la presenza del buio è necessaria a farci apprezzare la luce.
Wonder Park, 2019, USA
Sede: Centro Culturale Zerouno,via indipendenza 27, Barletta
Periodo di Riferimento: 16 - 30 settembre 2020
Patrocini: Fondazione Giuseppe De Nittis, Associazione Artisti di Bottega
Vernice: mercoledì 16 settembre - ore 18.00 - Orari:. lun- ven. 17.30 - 20.00 sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso. Ingresso: Libero
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