Con una successione lineare fatta di snodi narrativi contrastata da disordine di un universo ‘upside down‘ ossia sottosopra, capovolto, il film ricorda le opere d‘arte contemporanea, soprattutto quelle concettuali in cui ogni lettura, in ogni verso, ha un proprio senso. La concettualità artistica gode della magia di poter essere letta ed interpretata in diverso modo a seconda del posizionamento dell’opera. Nelle sequenze di questa pellicola tutto si muove al contrario per cui ‘si sale giù’ e si ‘cade su’ come spiega il protagonista Adam in un apparato metaforico e simbolico che pare richiamare le opere d’arte per gli universi dei grandi spazi cromatici e i suggestivi panorami tonali. Così le losanghe contemporanee delle opere d’arte di Loretta Agostini, la materia che compone le diverse opere di Massimiliano, i gesti rapidi e lenti di Salvo Privitera ricordano le fughe del protagonista tra corridoi, labirinti, spazi angusti e ambienti ribaltati. Ogni opera d’arte è come una fiaba romantica raccontata da tre protagonisti, Loretta Agostini, Massimiliano Latini, Salvo Privitera che sanno appassionare gli osservatori e parlare del loro mondo cercando di imprimere le sensazioni di chi crea in ogni tratto lasciando traccia di ciò che avviene quaggiù e lassù.
Massimiliano Latini da sempre si è documentato sull’arte riuscendo a creare opere materiche dall’impatto avvincente. L’affidare spessore alla superficie crea una profondità alla soluzione finale e consente all’opera di prendere vita. Gesso, sabbia, acrilico, colla si addensano, stratificano, affiancano e sovrappongono in simbiosi con i colori che mettono in evidenza lo stato d’animo dell’artista, da quelli freddi a quelli caldi in un tripudio estetico. Ricerca, attenzione, studio sono elementi cardinali per la comprensione di opere che sono frutto di un lavoro certosino dalle grandiose potenzialità. Effetti di grande impatto in cui dal fondo si assiste allo spessore della materia che rompe gli equilibri creati dalla tradizionale bidimensionalità. Un’arte in continua evoluzione che mostra un’esplosione di colore la cui capacità consiste nel trasmettere emozioni lontano da modelli e schemi condivisi, senza una necessaria spiegazione. Un’arte determinata e pregnante che lascerà un solco importante nella storia dell’arte italiana.
Per Loretta Agostini, personalità energica e travolgente, la pittura ha fatto ingresso nella sua vita lentamente, presentandosi attraverso le pareti spoglie delle stanze di un antico monastero in cui attualmente vive. Le superfici bianche mostravano sia il loro potenziale di tele, ma anche il potenziale della stessa artista che, pian piano, ha scoperto una passione per la pittura ancora dormiente. Eppure, è in lei una drasticità di comportamenti e scelte, per cui tutto si sviluppa con immediata decisione e senza spazio per mezze misure. Ma se graduale è stata la scoperta, oggi la Agostini dimostra un’esplosiva energia sulla tela, attraverso una pittura vissuta come gioco e sperimentazione. La genesi dell’opera parte con l’ideazione del titolo, nato a sua volta da episodi che possono spaziare dalle notizie ascoltate da voci radiofoniche, televisive, agli incontri con persone, capaci di tracciare un solco nella sua mente, il quale apre una nuova dimensione di riflessione personale.
Salvatore Privitera si dedica all’astrazione in una ricerca dai toni spesso frequenti come il blu, il grigio ed il verde stendendo il colore in romantici e rilassanti paesaggi dalla profondità grandiosa. E’ un’arte matura quella di Privitera, in cui la maestrìa sta nei tratti distesi e ricercati, manipolati dalla sola esperienza. Scene paesaggistiche dalle varianti diverse, in una infinità di combinazioni che sempre, tutte, sanno stupire, intrappolare e coinvolgere in soluzioni finali che rendono quelle opere d’arte raffinate e di gran carattere.
[…]
Sono stato ingenuo a pensare di dover cambiare il mondo.
Quelli lassù vincono sempre, quaggiù perdono sempre.
E quindi immagino dover tornare alla mia vita, al mio mondo.
E cercherò di fare del mio meglio quaggiù e non potrò mai dimenticarla.
Upside Down, Canada, 2013
Sede: Centro Culturale Zerouno,via indipendenza 27, Barletta
Periodo di Riferimento: 20 gennaio - 3 febbraio 2021
Patrocini: Fondazione Giuseppe De Nittis, Associazione Artisti di Bottega
Apertura al pubblico: mercoledì 20 gennaio - ore 18.00 - Orari:. lun- ven. 17.30 - 20.00 sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso. Ingresso: Libero
INGRESSO CONSENTITO SOLO CON MASCHERINA, UNO PER VOLTA FINO AD UN MASSIMO DI DUE PERSONE PER VOLTA. CONSENTITA VISITA PER 15 MINUTI A PERSONA.
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