Disegna da quando era piccola volendo esprimere le sue idee e il suo concetto del mondo attraverso linee e cerchi di colori brillanti ed intensi che definiscono il suo brio e il suo animo effervescente. Disegnare per la Gelsomino oltre che dipingere, poichè non mancano tentativi su tela di acquerello e pastelli acquerellabili, è come tratteggiare e colorare tutte le sfere umane che la circondano, per questo ogni ricerca è uno studio ai diversi aspetti della sua vita, si assiste alla sezione ‘hot’ in cui corpi di uomini e donne ostentano intimità con una schiettezza che mai sfocia nella volgarità, si sperimenta la ‘concettualità’ che è ha una funzione terapeutica tra lettere e forme cuneiforme alternate a toni brillanti, si studia la ‘ritrattistica’ che è la sezione più numerosa in cui emerge un’attenzione minuziosa ai dettagli, agli sguardi e alle pose e, infine, si diverte con il ’mixeD’ che è un segmento artistico data la minima produzione in cui approcci vegetali si alternano a bozze di animali.
L’artista non ha uno stile convenzionale ed è in questo che si differenzia volutamente poiché nei suoi tratteggi è percepibile il piacere del disegnare, ha messo in tasca il talento dei grani artisti che l’hanno nutrita consentendole una padronanza del colore e della linea. Siamo di fronte a creazioni viscerali poichè l’arte arriva dove non giunge la parola ed in lei non c’è aderenza ad un canone o ricerca di perfezionamento continuo, vi è solo genuina manifestazione di un profondo sentire di inestimabile valore.
Roberta Gelsomino dice di danzare con i colori ed invece c’è la leggerezza del volo di una farfalla nelle sue opere, nel momento in cui l’ala entra nell’aria, in quello detto tecnicamente ‘bordo d’attacco’, si crea un tripudio che non è un semplice moto che va avanti e dietro, ma è un roteare continuo: ebbene quel girare è un volteggiare continuo con i colori che non conosce sezioni o ricerche e che si evidenzia grandemente in ogni opera.
Il percorso espositivo si snoda in modo snello e divertente, quasi una caccia alla comprensione poiché il titolo della mostra, ispirato ad uno dei film preferiti dell’artista, Rocky Balboa, si snoda sulle pareti allestite ad hoc in una voluta mescolanza di tutte le ricerche affrontate dall’artista. Così, l’osservatore dovrà rintracciare il titolo espositivo insieme a scrutare i dettagli di cui ogni lettera è composta.
Anna Soricaro
Roberta Gelsomino nasce a Milano nel 1979.
Sviluppa fin da piccola l'attitudine artistica; personalità timida e sensibile, affronta circostanze molto pesanti nutrendo la sua fervida immaginazione. Adolescente soccombe a un senso di delusione terribile verso le persone, ma da una parte è anche attaccata alla vita e a non mollare dunque prosegue scuole di grafica pubblicitaria e poi di illustrazione con ottimi risultati. Nel 2013 pubblica il suo primo libro e sempre in quel periodo abbandona di sua iniziativa reparti psichiatrici e psicofarmaci.
Nel 2018 le prime collettive artistiche. È un crescendo. Giunto il 2021 Roberta è una persona e donna del tutto in rinascita. Una artista che ha intuito di poter guarire di molte cose attraverso sé e la vita stessa, osata oggi con coraggio e fiera di essere diventata... semplicemente, Roberta.
[…]
Finchè non avrai fiducia in te stesso
La tua non sarà vita.”
Rocky Balboa, USA,2006, 20th.Century Fox
Sede: Centro Culturale Zerouno,via indipendenza 27, Barletta
Periodo di Riferimento: 8 febbraio - 7 marzo 2021
Patrocini: Fondazione Giuseppe De Nittis, Associazione Artisti di Bottega
Apertura al pubblico: lunedì 8 febbraio - ore 18.00 - Orari:. lun- ven. 17.30 - 20.00 sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso. Ingresso: Libero
INGRESSO CONSENTITO SOLO CON MASCHERINA, UNO PER VOLTA FINO AD UN MASSIMO DI DUE PERSONE. CONSENTITA VISITA PER 15 MINUTI A PERSONA.
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