Con la mostra collettiva “Bodies and Faces” la Chie
Art Gallery vuole riunire dodici artisti, differenti artisticamente tra loro, che hanno come comune denominatore la ricerca espressiva nell’arte figurativa. Nei dipinti esposti troviamo, dunque, corpi e volti (non solo ritratti), vere e proprie figure umane di uomini, donne e giovani. I soggetti rappresentati possono essere visibili, semplici fisionomie nascoste nell'ombra, su sfondi monocromatici contrastanti, oppure in dissolvenza per far percepire un’immagine interiore. L’occhio degli artisti si sofferma, in particolare, sulla piacevolezza dei corpi e dei volti ed anche sulla loro superficie, riuscendo ogni volta a trasmettere allo spettatore un’intensa raffinatezza attraverso splendide e sottili espressioni. Sullo sfondo una molteplicità di colori intensi e vivi, che richiamano forme irreali e visioni suggestive ed esaltano la bellezza della figura umana; quest’ultima riesce a fuggire da ogni schema convenzionale e mira piuttosto a cogliere la spontaneità espressiva di ogni singolo soggetto dipinto.
Carlo Mantero è nato nel 1949 a Milano, dove vive e lavora come grafico. Ha lavorato per molti anni alla Olivetti, in seguito come libero professionista ha aperto lo Studio Mantero, attualmente in attività. Per dieci anni è stato docente di progettazione grafica, prima alla Scuola Politecnica di Design e successivamente alla Naba (Nuova Accademia di Belle Arti), entrambe a Milano. Da sempre è interessato ai volti delle persone, di certe persone, che pensa siano un po’ rivelatori della loro vita e dei loro stati d’animo, basta guardarli, e poi la bellezza dei segni grafici dell’alfabeto, le loro forme antiche e curiose. Un incontro, una scommessa scherzosa nel riuscire a ricostruire con altri mezzi visi noti e sconosciuti, ma con ironia, tolleranza e leggerezza.
Davide Ferro nasce a Pavia il 2 Marzo 1963 dove risiede e lavora. E’ in possesso del Diploma di Maturità Artistica conseguito presso l’Istituto d’Arte Michelangelo di Pavia e del Diploma in Pittura conseguito presso l’Accademia di Belle Arti Europea dei Media di Milano. Effettua esposizioni presso gallerie private e spazi istituzionali.
Giovanna Beneduce nasce a Milano lunedì 18 ottobre 1965. Dopo gli studi fa pratica nel campo della grafica in Italia e all’estero e sperimenta, da autodidatta, varie forme di espressività artistica, da quella scritta a quella visiva. Dal 1997 al 1999 produce una collezione di acquarelli sul mare, successivamente compone una serie di tavole decorate su carta di riso nepalese, con sabbie e formazioni rocciose provenienti dai deserti sahariani e con terre delle isole Mauritius. Dal 2000 la sua versatilità la conduce ad approfondire lo studio sul ritratto che da allora esegue, soprattutto su commissione, ad acrilico su tavola e poi su tela.
Giuseppe D’Addario diplomato all'Istituto Statale d'Arte di Monza (1973) è insegnante dallo stesso anno al 1978 presso la scuola professionale "Luigi Motta". In seguito abbandona l'insegnamento per intraprendere la professione grafico-pittorica. Seguono anni particolarmente fecondi per quanto riguarda l'arte pittorica alternati da studi sulla "Nuova figurazione" (Klee e Kandinsky) a produzioni pittoriche informali e concettuali. Partecipa a numerose mostre e realizza anche spettacoli teatrali, sua grande passione.
Livia Tavallini milanese di nascita , incomincia a dipingere su vari materiali, dal lino ai materiali sintetici, dai murales ai pannelli di legno circa 25 anni fa. La sua passione per la pittura la spinge a cercare sempre nuove tecniche ed è in questo modo che incomincia a lavorare dei mobili moderni con effetti adattati di volta in volta alle esigenze artistiche dei committenti, come per esempio, la San Pellegrino. Successivamente con tecnica analoga riporta su tele il suo talento realizzando opere che sanno leggere con un’interpretazione molto personale dei gusti senza alterare il suo messaggio.
Lorenzo Butturi la sua è una pittura di coscienza che affida al segno e alla sfera gestuale non soltanto impeto e passionalità, ma anche l’esigenza di ardire, interloquendo con la vita mediante il filo salente della sfida. In tal senso la ricerca formale ne resta soggiogata fino alla sintesi dell’astrazione, apice espressivo della sua pittura, che parte tuttavia da un universo figurativo.
Manu Invisible nato a Cagliari nel 1990, coglie sin da giovanissimo la passione per l'arte e in particolare per la sua espressione più immediata e spontanea, l'arte di strada. Dopo due anni all'istituto industriale si diploma al liceo artistico cagliaritano e da qualche anno vive a Milano. Ha firmato diversi lavori in tutta la Sardegna, a Milano, Bologna e Barcellona.
Nevia Gregorovich pianista e pittrice di origine istriana, diplomata al conservatorio di Milano, si dedica con metodo e continuità alla ricerca artistica esponendo in Italia e all’estero. Alterna l'uso di lastre di alluminio a grandi tele dove il soggetto preferito è l'onda, il mare e l'acqua interpretati come specchio di stati di un animo mai pago, mai placato inumore di simbolo.
Riccardo Giulietti nasce a Napoli nel 1971, diplomatosi in pittura nel 1989 presso il Liceo Artistico della sua città, in seguito frequenta l’Accademia di Belle Arti. Nel 1998 si trasferisce a Milano, confrontandosi così con la realtà di questa città. L’attuale ricerca dell’artista spazia verso mete infinite e costruzioni cosmogoniche, che si fondono ad una geometrica simbologia.
Roberto Persichini nato a Milano attivo nell'area alternativa dell'underground milanese. Esperienze come fotografo e grafico pubblicitario, cameraman televisivo, opera ormai da anni nel settore cultura del comune di Milano, con grosse soddisfazioni a livello professionale. Appassionato di storia dell'arte e collezionista appassionato e incallito. Come artista ha partecipato a varie mostre personali.
Sonia Grolimund nata in Romania, si diploma in arte ed in seguito si laurea in filosofia. Dopo sette anni di soggiorno in Cina, la sua tecnica di pittura è tradizionalista cinese (carta di seta cinese, inchiostro e colori cinesi e con passpartout di seta tessuta a mano), lo stile però è moderno e in parte astratto. Le pitture senza titolo qui esposte non rispecchiano meticolosamente ciò che vediamo, al contrario, sono una produzione astratta di una sua immagine interiore. Queste hanno il dono di esprimere, con giochi di colore e forme, i suoi sentimenti e le sue percezioni.
Sonia Scaccabarozzi diplomata in arte, è scultrice di ceramiche di alto livello artistico, realizzate con l’antica e suggestiva tecnica giapponese “Raku”, ma di originale e modernissima concezione, sia dal punto di vista espressivo sia da quello dei contenuti.
Testo critico a cura di Ilaria Sisti
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