La natura non è morta. Digressioni contemporanee tra cibo e arte.
Mostre, Milano, 17 July 2015
Quello del cibo è in arte un tema sempre presente dalle rappresentazioni antiche sui pavimenti e sui muri delle sale da pranzo di Greci e Romani, così come durante il Rinascimento - specialmente nel nord Europa - sia come dimostrazione di ricchezza, che come simbolo di significati più nascosti, legati alla caducità della vita. Anche successivamente il cibo è soggetto privilegiato di molti artisti che proprio nei quadri di natura morta affinano la loro tecnica, studiano e sperimentano elementi e concezioni che modificheranno profondamente la storia dell’arte. Cézanne ne è l’esempio classico che con le sue nature morte prepara la strada al cubismo e accanto a lui Van Gogh che trasforma la natura morta in uno specchio sensibile di emozioni e vissuti di grande intensità. La stessa cosa si ripete più e più volte da Braque in poi.
Non è dunque tema secondario e molti sono gli artisti contemporanei che lo hanno declinato con diversi materiali e tecniche, non escludendo una ricerca raffinatissima che possa fare a gara con la pittura straordinaria dei fiamminghi, ma che si spinge oltre la mimesi aprendosi a significati altri.

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