I giochi ideali possono solo essere pensati.
Solo il pensiero riunisce "in una volta" l "ogni volta" per "tutte le volte".
Questo gioco ideale si trova solo nel pensiero e può avere come risultato l'opera d'arte.
E' per questo che il pensiero e l'arte possono diventare reali, sconvolgere la realtà e l'economia del nostro mondo.
Il nostro percorso è fondato su una memoria del futuro.
Le tracce materiche e cromatiche si rincorrono,si avvicinano, si allontanano, si abbracciano, si fondono, sono una primavera di segni.
La nostra visione dei colori anticipa e delinea gli spazi della pittura. I colori invadono
geometrie essenziali creando percorsi di ordine percettivo, dove ogni linea nasce per unire o dividere le sensazioni in rapporto alle sincronie cromatiche.
Il colore si ripete multiplo a pennellate larghe e spesse sia per velatura che per affioramento
dal profondo della tela.
La superficie in tal modo è un luogo a più dimensioni, dove si affermano i diritti dei colori
i quali vanno a creare delle vere e proprie composizioni a volte completamente aniconiche
dove i colori sembrano eseguire una sorte di sinfonia con i suoi “adagio” e i suoi “andanti”
con moto.
I colori guizzano verso l'alto e l'esterno come portatori di luce e calore, quindi di vita.
L'insieme agisce da stimolo e richiamo ai sensi, costretti ad essere attivi e presenti nell'attimo
di percezione del colore, diventato corpo unico con la materia sottostante.
L'occhio percepisce la scrittura come magia di un tempo non definibile all'interno
dell'esplosione cromatica e materica.
Akronos
Anita Mollo e Angela Longares
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