Nel solco comune dell’astrazione lirica, i tre linguaggi pittorici esposti tracciano un percorso che incrocia e intreccia i sensi: attraverso la vista, punto di partenza del godimento estetico, le opere esposte stimolano, fondendoli in raffinate sinestesie, ora l’udito ora il tatto, ora il gusto e anche l’olfatto.
Quasi inaspettatamente, affondandovi lo sguardo lo spettatore si accorgerà di chiamare a raccolta la propria sensorialità, scoprendo il potere della pittura, laddove essa è, in primo luogo dal suo artefice, sentita.
Potremmo parlare in altro modo delle opere esposte in mostra: ma Angelo Valli, Sergio Dotti, Kalo Mancuso hanno deciso di raccontarsi in un percorso che li unisce, distinguendoli: per primi, loro stessi hanno saputo sentire la pittura l’uno dell’altro, attraverso il confronto che nasce dallo sguardo, ma si dipana lungo gli altri sensi.
Diciamo per questo sinestesie della pittura.
Diciamo sinestesie della pittura perché crediamo che dipingere voglia ancor dire, innanzitutto, sentire la pittura: nel corpo a corpo con la tela e con il colore, Angelo Valli, Sergio Dotti, Kalo Mancuso chiamano i sensi a raccolta, tutti. Con-fondendoli.
Ilaria Bignotti
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