11x11-150x150Una selezione difficile quella dei 14 artisti chiamati ad esporre le loro opere alla nuova 3° edizione del giovane 11×11th; un progetto che cresce ogni anno grazie alle adesioni, sempre maggiori, da parte degli artisti. Oltre 100 gli iscritti per una selezione di 24 lavori su 200 pervenuti. Quest’anno l’esposizione apre le porte anche alla Scultura e stringe una collaborazione con l’associazione ODF di Salonicco (Grecia): gruppo di neolaureati del Dipartimento di Lingua e Filologia Italiana dell’ Universita “Aristotele”(Salonicco) che ha l’obiettivo di promuovere la lingua e la cultura italiana in Grecia. La selezione nasce dall’analisi dei profili degli autori e delle loro opere, sintesi di anni di studio e di ricerca. La mostra propone uno spaccato sull’arte visiva, partendo dagli anni ‘60 fino ad oggi.
Le opere di Gualtiero Redivo e Rocco Scattino sono riconducibili all’arte povera; in Dino Ventura sono presenti le tracce dell’espressionismo astratto e della pop art che ha potuto assimilare grazie ad una lunga permanenza in Centro America; Cesare Cassone propone una pittura a tratti astratta e figurativa mescolando una nota concettuale. Mariva Zacharof, Elena Griva, Theo Dacula, Daniela Ferretti con le loro opere enunciano la necessità di un ritorno alla manualità e all’artigianato in chiave attuale e contemporanea con pizzi, pettini, colori a vetro, materiali riciclati e led. Paola Cabutti presenta un’opera realizzata con un materiale classico quale la ceramica in una rappresentazione attuale nell’ironia e nel dramma e che ci parla del corpo e della psiche femminea.
Francesca Zito e Vincent Teriaca giocano sullo spiazzamento visivo. Francesca Sibona Masi applica sull’oggetto una metamorfosi che trasforma un manufatto di design in una suggestiva opera luminosa, un’opera interattiva di un artista che con l’ombra crea la luce. Eirini Saridaki presenta due opere fotografiche/grafiche che si raccontano con grande attualità e freschezza. Silvano Mercuri è un’artista che ben rappresenta la contemporaneità con le sue opere realizzate con materiali di scarto e che racchiudono concettualità, ironia e assurdità, in una prospettiva alquanto provocatoria.
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