“POP DITTATORI:
Ma cos'è la Destra, cos'è la Sinistra”
Opere di Fabrizio Berti
A cura di
Aurora Minati
Francesco Azzolini
Promotori
Assessorato alla Cultura di Grigno
Biblioteca Pubblica comunale “Orlando Gasperini”
Sistema Culturale Valsugna Orientale
Antica Pieve di S.S. Giacomo e Cristoforo a Grigno
Vernissage sabato 9 giugno, ore 18:00
Dal 9 al 24 giugno 2012
Orari: 10.00 - 12.00
16.00 - 18.00
(escluso lunedì)
“Ma cos'è la destra, cos'è la Sinistra?”: è questa la
domanda che poniamo ai dittatori del passato e del
presente disegnati da Fabrizio Berti, ed esposti dal
prossimo 9 giugno presso l’Antica Pieve di Grigno,
all'interno della mostra curata da Aurora Minati e
Francesco Azzolini.
La risposta è celata in una serie di piccole tele dipinte con
l'acrilico, grandi campiture piatte e colori accesi, animate
dai grandi personaggi del passato e del presente che
stavolta appaiono svuotati di tutta la loro austerità e
caricati invece di un'ironia insospettabile. Non fanno più
paura, piccoli e familiari come fumetti, divertenti come le
opere di Keith Haring, popolari come le icone di Warhol
che campeggiano su borsette e T-shirt. I personaggi di
Fabrizio superano le ideologie per andare oltre a questa
eterna dicotomia e tuffarsi nel mondo dei cartoon, dei
disegni stereotipati dei bambini dai tratti puliti e diretti.
Poche linee costruiscono personaggi essenziali e per
riconoscerli basta un dettaglio: il copricapo di Saud, il
punjabi di Traorè, i baffi di Hitler.
Dietro al colore e all'ironia un'accurata ricerca
bibliografica sui grandi del passato e un giovane col
pizzetto nato a Torcegno, che ha scelto di fare il mestiere
più antico del mondo... l'artista. Le sue opere nascono da
piccoli schizzi realizzati a penna, appunti, pochi segni
fatti con le matite colorate che prendono poi forma su
tele povere, realizzate con vecchie lenzuola nello studio
sotto casa, a Maso Sartorelli. Una passione che nasce con Fabrizio e con i suoi primi
disegni a scuola, dei quali non si è ancora persa la
freschezza, e che cresce all'Istituto d'Arte di Trento e si
affina all'Accademia di Belle Arti di Verona. “Col mio
lavoro” spiega Fabrizio “cerco di trasmettere
un’emozione, non importa se sia positiva o negativa.
L’importante è che riesca a far pensare, a far emergere un
ricordo, a far ridere o piangere, a far riflettere sul mondo
in cui viviamo, agli errori fatti nel passato per evitare di
farne altri o addirittura dimenticarsi di quelli fatti”.
Una mostra progettata per emozionare quindi, per
divertirsi, divertire e far riflettere... Per una volta, alla
domanda “Sei di destra o di sinistra?” decidiamo di
prenderci in giro. Le risposte le lasciamo a Giorgio
Gaber, perché in fondo “L’ideologia, l'ideologia,
malgrado tutto credo ancora che ci sia è il continuare ad
affermare un pensiero e il suo perché con la scusa di un
contrasto che non c'è
se c'è chissà dov'è, se c'è chissà dov'è....”.
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