Ogni essere umano è viandante tra le stagioni della sua vita dimorando a
ridosso del tempo, passivamente, lasciandosi trasportare dallo scorrere dei venti
o contrariamente teso alla conoscenza e al divenire uomo
.Michelle Hold. Osservando i suoi dipinti mi viene in mente un’affermazione
che si legge proprio nel libro di Nietzsche intitolato “Così parlò Zarathustra”
nel capitoletto nominato ”viandante”. Zarathustra parlando a se stesso afferma:
“è necessario imparare a distogliere lo sguardo da se stessi, per vedere molto”.
Nell’esplicarsi di tinte acriliche e pigmenti in Michelle Hold si celebra la visone
del mistero che rimane tale ai suoi occhi anche se crede nella possibilità di
inoltrarsi all’interno d’esso. Partendo dal colore e attraversandolo giunge al colore;
astratti che nel silenzioso scorrere d’esso conducono al miraggio della verità.
Disegni incorporei che nell’insieme inseguono la percezione dei sensi fino
alla ricerca della purezza del significato primo. «Il mistero è qualcosa che non
so esattamente cos’è, per quello è mistero. Ne ho una vaga idea, ogni tanto è
più chiara, ogni tanto lo è meno. Quando vivo, quando dipingo vedo delle immagini
davanti a me. Appena scorgo qualcosa di misterioso capisco che è misterioso
perché non so cos’è. – spiega la Hold - In tutti i miei viaggi ho incontrato
persone che vedono molto di più di quello che vedono usualmente gli esseri
umani … Non m’interessa riprodurre quello che si vede, ma quello che si
pensa d’intravedere»
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