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Mauro Pellegrini e Barbara Pianca
Dimensione zero (quello che ci piace di più)
a cura di Fabio Carnaghi
opening venerdì 12 giugno, ore 19.00
Dimensione Zero (quello che ci piace di più), mostra personale di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca, racconta una geografia intima che riporta ad uno stato originario attraverso la sperimentazione dell’annullamento delle sovrastrutture culturali. Nel progetto specifico, il tema spaziale descritto nel percorso cavernoso della galleria di un’abbazia cistercense, dominata dal binomio luce/buio nel senso di reminiscenza/scoperta, individua l’antica similitudine che associa i luoghi alla plasmabilità della cera che mantiene la possibilità di cancellabilità e riscrittura.
Non è casuale l’associazione dei due atti – demiurgico per la scultura e proiettivo per l’immagine fotografica – nel lavoro di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca, raccordabili nella comune vicenda esperienziale. In questi termini, la connotazione univoca della pratica creativa dei due artisti converge sul terreno della memoria –immagine, binomio di passato e futuro, affettiva per natura, cioè intesa come elaborazione dei sensi e fondata sull’emozione. L’itinerario concettuale è un vero e proprio tracciato emozionale in cui agiscono processi fisiologici attraverso cui la memoria influisce sugli organi del corpo e lo guida nel movimento. Filo conduttore di tutto il progetto è questa continua e inevitabile attività demiurgica che plasma e riplasma l’esperienza e rivisita continuamente il confronto e l’elaborazione esperienziale. La dimensione zero è l’incessante scrittura su una tabula rasa che si avvale di una memoria materiale e spaziale per cui il processo visivo diventa fatto emotivo che apre la strada alla conoscenza.
La ricerca di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca è un’esplorazione delle tematiche universali dell’uomo, concentrata sulla relazione corpo e mente e sui processi di archiviazione e protezione dei ricordi, che tramite essi cerca di instaurare una riproduzione in continua evoluzione della realtà esterna. La loro produzione artistica spazia dall’installazione scultorea e multimediale alla fotografia, valorizzando differenti materiali naturali quali il pane e la terra, oltre che impiegando differenti materiali artificiali e tecnologici come led e plastiche biodegradabili. Vivono e lavorano tra Italia e Inghilterra.
Dimensione Zero (quello che ci piace di più) si inserisce nella rassegna Biodiversity promossa da ARK Cultural Property and Contemporary per Expo in Città, con il sostegno di Parco dei Mulini e Fabbrica di Sant’Ambrogio, con il patrocinio di Regione Lombardia.
Mauro Pellegrini e Barbara Pianca Dimensione zero (quello che ci piace di più)
a cura di Fabio Carnaghi
opening venerdì 12 giugno, ore 19.00
la mostra rimarrà aperta fino al 4 luglio 2015
Sabato e Domenica 10:00 – 12:00 / 16:00 – 19:00
Lunedì - Venerdì 16:00 – 19:00 solo su appuntamento (chiamare 338 7576502)
Ingresso libero
Abbazia di Sant’Ambrogio della Vittoria
Via Giovanni Sapgliardi, 20015 Parabiago, Milano
338 7576502 - info@arkmilano.com - http://www.arkmilano.com/news_.php?idNews=10
________________________________________________
Mauro Pellegrini and Barbara Pianca
The zero dimension (what we like best)
Curated by
Fabio Carnaghi
Zero Dimension (what we like best), a solo exhibition of Mauro Pellegrini and Barbara Pianca curated by Fabio Carnaghi, tells an intimate geography that brings to an original condition by passing cultural superstructures. In site specific project, the space traced in the itinerary of the cavernous tunnel of a Cistercian abbey, dominated by the combination of light and dark in sense of reminiscence and discovery, identifies the old resemblance between places and the malleability of wax with a possibility of erasability and rewriting.
It is no coincidence the association of two acts - plastic for sculpture and projective for the photographic image - in the work of Pellegrini and Pianca. The connotation of the unique creative practice of two artists converge on the ground of the memory-image, in other words it's a combination of past and future and innately founded on emotion. This itinerary is a conceptual-emotional path where memory affects and conducts the organs of the body in a physiological movement.
The leitmotiv of the whole project is this plastic activity that shapes and reshapes the experience and continually revisits the comparison and processing experiential.
Zero Dimension is a incessant writing on a tabula rasa that makes use of the memory as emotional condition that paves the way to knowledge.
The research of Mauro Pellegrini and Barbara Pianca is an exploration of the universal themes of man, focused on the relationship between body and mind and the process of archiving and protection of memories. Their artistic production ranging from installation to photography, valuing different natural materials like bread and terrain, as well as using different artificial materials and technology such as LED and biodegradable plastics. They live and work in Italy and UK.
The zero Dimension (what we like best) for Biodiversity – contemporary art events, is sponsored by ARK Cultural Property and Contemporary in Expo in Città Milano 2015, supported by Parco dei Mulini and Fabbrica di Sant’Ambrogio, with patronage of Regione Lombardia.
Mauro Pellegrini e Barbara Pianca The zero dimension (what we like best)
curated by Fabio Carnaghi
opening June 12th, h 7.00 pm
June 12th - July 4th 2015
Saturday and Sunday 10:00 – 12:00 am / 4:00 – 7:00 pm
Mon - Fry 4:00 – 7:00 pm by appointment (call +39 338 7576502)
Free entrance
Abbazia di Sant’Ambrogio della Vittoria
Via Giovanni Sapgliardi, 20015 Parabiago, Milano
+39 338 7576502 - info@arkmilano.com - http://www.arkmilano.com/news_.php?idNews=10
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Mauro Pellegrini e Barbara Pianca
Dimensione zero (quello che ci piace di più)
a cura di Fabio Carnaghi
opening venerdì 12 giugno, ore 19.00
Dimensione Zero (quello che ci piace di più), mostra personale di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca, racconta una geografia intima che riporta ad uno stato originario attraverso la sperimentazione dell’annullamento delle sovrastrutture culturali. Nel progetto specifico, il tema spaziale descritto nel percorso cavernoso della galleria di un’abbazia cistercense, dominata dal binomio luce/buio nel senso di reminiscenza/scoperta, individua l’antica similitudine che associa i luoghi alla plasmabilità della cera che mantiene la possibilità di cancellabilità e riscrittura.
Non è casuale l’associazione dei due atti – demiurgico per la scultura e proiettivo per l’immagine fotografica – nel lavoro di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca, raccordabili nella comune vicenda esperienziale. In questi termini, la connotazione univoca della pratica creativa dei due artisti converge sul terreno della memoria –immagine, binomio di passato e futuro, affettiva per natura, cioè intesa come elaborazione dei sensi e fondata sull’emozione. L’itinerario concettuale è un vero e proprio tracciato emozionale in cui agiscono processi fisiologici attraverso cui la memoria influisce sugli organi del corpo e lo guida nel movimento. Filo conduttore di tutto il progetto è questa continua e inevitabile attività demiurgica che plasma e riplasma l’esperienza e rivisita continuamente il confronto e l’elaborazione esperienziale. La dimensione zero è l’incessante scrittura su una tabula rasa che si avvale di una memoria materiale e spaziale per cui il processo visivo diventa fatto emotivo che apre la strada alla conoscenza.
La ricerca di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca è un’esplorazione delle tematiche universali dell’uomo, concentrata sulla relazione corpo e mente e sui processi di archiviazione e protezione dei ricordi, che tramite essi cerca di instaurare una riproduzione in continua evoluzione della realtà esterna. La loro produzione artistica spazia dall’installazione scultorea e multimediale alla fotografia, valorizzando differenti materiali naturali quali il pane e la terra, oltre che impiegando differenti materiali artificiali e tecnologici come led e plastiche biodegradabili. Vivono e lavorano tra Italia e Inghilterra.
Dimensione Zero (quello che ci piace di più) si inserisce nella rassegna Biodiversity promossa da ARK Cultural Property and Contemporary per Expo in Città, con il sostegno di Parco dei Mulini e Fabbrica di Sant’Ambrogio, con il patrocinio di Regione Lombardia.
Mauro Pellegrini e Barbara Pianca Dimensione zero (quello che ci piace di più)
a cura di Fabio Carnaghi
opening venerdì 12 giugno, ore 19.00
la mostra rimarrà aperta fino al 4 luglio 2015
Sabato e Domenica 10:00 – 12:00 / 16:00 – 19:00
Lunedì - Venerdì 16:00 – 19:00 solo su appuntamento (chiamare 338 7576502)
Ingresso libero
Abbazia di Sant’Ambrogio della Vittoria
Via Giovanni Sapgliardi, 20015 Parabiago, Milano
338 7576502 - info@arkmilano.com - http://www.arkmilano.com/news_.php?idNews=10
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Mauro Pellegrini and Barbara Pianca
The zero dimension (what we like best)
Curated by
Fabio Carnaghi
Zero Dimension (what we like best), a solo exhibition of Mauro Pellegrini and Barbara Pianca curated by Fabio Carnaghi, tells an intimate geography that brings to an original condition by passing cultural superstructures. In site specific project, the space traced in the itinerary of the cavernous tunnel of a Cistercian abbey, dominated by the combination of light and dark in sense of reminiscence and discovery, identifies the old resemblance between places and the malleability of wax with a possibility of erasability and rewriting.
It is no coincidence the association of two acts - plastic for sculpture and projective for the photographic image - in the work of Pellegrini and Pianca. The connotation of the unique creative practice of two artists converge on the ground of the memory-image, in other words it's a combination of past and future and innately founded on emotion. This itinerary is a conceptual-emotional path where memory affects and conducts the organs of the body in a physiological movement.
The leitmotiv of the whole project is this plastic activity that shapes and reshapes the experience and continually revisits the comparison and processing experiential.
Zero Dimension is a incessant writing on a tabula rasa that makes use of the memory as emotional condition that paves the way to knowledge.
The research of Mauro Pellegrini and Barbara Pianca is an exploration of the universal themes of man, focused on the relationship between body and mind and the process of archiving and protection of memories. Their artistic production ranging from installation to photography, valuing different natural materials like bread and terrain, as well as using different artificial materials and technology such as LED and biodegradable plastics. They live and work in Italy and UK.
The zero Dimension (what we like best) for Biodiversity – contemporary art events, is sponsored by ARK Cultural Property and Contemporary in Expo in Città Milano 2015, supported by Parco dei Mulini and Fabbrica di Sant’Ambrogio, with patronage of Regione Lombardia.
Mauro Pellegrini e Barbara Pianca The zero dimension (what we like best)
curated by Fabio Carnaghi
opening June 12th, h 7.00 pm
June 12th - July 4th 2015
Saturday and Sunday 10:00 – 12:00 am / 4:00 – 7:00 pm
Mon - Fry 4:00 – 7:00 pm by appointment (call +39 338 7576502)
Free entrance
Abbazia di Sant’Ambrogio della Vittoria
Via Giovanni Sapgliardi, 20015 Parabiago, Milano
+39 338 7576502 - info@arkmilano.com - http://www.arkmilano.com/news_.php?idNews=10
Dimensione Zero (quello che ci piace di più), mostra personale di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca, racconta una geografia intima che riporta ad uno stato originario attraverso la sperimentazione dell’annullamento delle sovrastrutture culturali. Nel progetto specifico, il tema spaziale descritto nel percorso cavernoso della galleria di un’abbazia cistercense, dominata dal binomio luce/buio nel senso di reminiscenza/scoperta, individua l’antica similitudine che associa i luoghi alla plasmabilità della cera che mantiene la possibilità di cancellabilità e riscrittura.
Non è casuale l’associazione dei due atti – demiurgico per la scultura e proiettivo per l’immagine fotografica – nel lavoro di Mauro Pellegrini e Barbara Pianca, raccordabili nella comune vicenda esperienziale. In questi termini, la connotazione univoca della pratica creativa dei due artisti converge sul terreno della memoria –immagine, binomio di passato e futuro, affettiva per natura, cioè intesa come elaborazione dei sensi e fondata sull’emozione. L’itinerario concettuale è un vero e proprio tracciato emozionale in cui agiscono processi fisiologici attraverso cui la memoria influisce sugli organi del corpo e lo guida nel movimento. Filo conduttore di tutto il progetto è questa continua e inevitabile attività demiurgica che plasma e riplasma l’esperienza e rivisita continuamente il confronto e l’elaborazione esperienziale. La dimensione zero è l’incessante scrittura su una tabula rasa che si avvale di una memoria materiale e spaziale per cui il processo visivo diventa fatto emotivo che apre la strada alla conoscenza.
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