bando residenze 2013
VERDECOPRENTE FESTIVAL
dedicato a Maria Lai
Invito a presentare proposte /
Open call (the english version soon)
Progetti di Residenza artistica creativa
18 – 29 settembre 2013
Incontrare Maria Lai con Verdecoprente
Si invitano artisti e gruppi che intendono partecipare alla selezione per la residenza a confrontarsi con il pensiero e la figura di questa originale artista, che si è congedata dal mondo in aprile, a 93 anni, a pochi giorni dall’inizio del percorso a tappe del festival. Nel sito verdecoprente festival si possono trovare tracce e link per approfondire la conoscenza del suo lavoro.
La Residenza si pone come occasione per :
- lavorare su un progetto creativo artistico personale in un ambiente stimolante e protetto
- confrontare il proprio percorso di ricerca con gli artisti ospitanti
- presentare il proprio lavoro nel particolare contesto multidisciplinare del festival
- incontrare ed interagire con gli altri partecipanti e la realtà territoriale del festival
- collaborare con l’organizzazione del festival.
Verdecoprente Festival è stato definito nella sua edizione zero il festival del paesaggio. In effetti è proprio sui “paesaggi che ci nutrono” che si concentra il festival, intesi come spazi in cui culture e nature si incontrano prendendo forma nelle scene, nelle arti e nelle poetiche del contemporaneo. Teatro, musica, danza, canto, arti performative e visive, percorsi senso-percettivi e multimediali, installazioni site specific, sono le scritture d’artista con cui si delinea il percorso originale del festival. Un teatro totale, un intervento che si dilata nel territorio in luoghi e modi poco convenzionali, mostrandone aspetti inconsueti, con la complicità delle Giornate Europee del Patrimonio.
Il festival è incontro, scambio, azione formativa, e ricorda che l’educazione e la fruizione delle arti sono nutrimento insostituibile di ogni comunità. Così andiamo incontro alla lezione di Maria Lai, artista a cui Verdecoprente 2013 è dedicato, in un omaggio ai suoi paesaggi di stupore che attraverso la lente del festival andranno ad alimentare ospiti e territorio delle reciproche visioni.
Verdecoprente è un progetto di Vocabolomacchia teatro.studio, laboratorio di ricerca sulle arti performative e visive, realtà indipendente di produzione e formazione teatrale dell’Associazione Ippocampo. Il Festival è realizzato con la partecipazione e la condivisione di più artisti, creativi, cittadini, strutture, aziende ed enti locali del Comprensorio Amerino, basato su un sistema di promozione collettiva che raccoglie risorse private e pubbliche, dal co-finanziamento dei promotori, alla collaborazione di enti e amministrazioni, ai contributi dal basso che arrivano attraverso network ed eventi.
Per il 2013 l’elenco provvisorio vede la presenza di Amelia, Lugnano in Teverina, Giove, Penna in Teverina, la Regione Umbria e la Provincia di Terni, Unicoop Tirreno e poi altri ancora.
Maria Lai, prima traccia: l’esercizio delle 5 esse
Magia, poesia, sapienza narrativa, rischio e curiosità, tenacia, raccolte in opere che parlano il linguaggio dell’interiorità e della leggerezza, sono il tracciato artistico dell’artista sarda, che ha saputo articolare con straordinario senso del contemporaneo un linguaggio estetico originale, unico, insieme semplice e complesso, organico nell’opera e nel pensiero, fortemente declinato ad esplorare l’universo dell’artista quanto l’immaginario dello spettatore, da lei pensato come abitante della creazione artistica.
S come solco, sasso, scure, sole, sale, 5 parole usate da Maria Lai per dire ciò che è necessario tanto al contadino per la coltivazione dell’ulivo quanto all’artista nel suo processo di creazione. Una metafora dunque che indica il solco come lo scavo nella tradizione, il sasso come la concretezza necessaria all’arte, la scure come importanza del rigore costruttivo, il sole come sguardo verso l’infinito, il sale come elemento di una chimica che trasforma le amarezze in dolcezze, come l’arte sa trasformare le emozioni più diverse in una risorsa e un bene da offrire e scambiare.
Nell’immagine dell’ulivo e dell’artista artigiano, così vicina alla terra umbra, risalta la metafora, e ci conduce verso le ragioni di un festival che in questi paesaggi affonda le sue radici, affermando arte cultura e natura come ‘luoghi’ necessari alla vita. Sono ancora una volta le ragioni di un paesaggio come teatro, evocate dal geografo Eugenio Turri, che andiamo esplorando, continuando a ricercarne lo speculare artistico in un’idea di teatro come paesaggio, mentre segniamo il tempo che ci separa dalla nuova edizione.
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