Mostre, Treviso, 23 October 2010
Bipersonale che ha come autori Stefano Moras e Chiara Sorgato
Saranno le tele di Stefano Moras e Chiara Sorgato a chiudere Phada Murgania 2010, rassegna trevigiana dedicata alla cultura visiva contemporanea a cura di Carlo Sala. La manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, è proposta dalla Pro Loco del Comune di Morgano, con il sostegno di Tecnogamma e il patrocinio del Comune di Morgano. La rassegna fa parte del palinsesto RetEventi, promosso dalla Provincia di Treviso, con il patrocinio della Regione del Veneto.
Al centro dell'ultima mostra dell'anno, ospitata come sempre nella cornice settecentesca della chiesetta di Sant'Antonio, l'opera di due giovani pittori, Stefano Moras e Chiara Sorgato. Entrambi hanno studiato all’Accademia di Venezia e nella loro ricerca si denota un gusto spiccato per il dato cromatico. Realizzano una pittura di stampo figurativo, ma con sfaccettature molto diverse. La Sorgato propone delle ambientazioni dominate da una raffinata surrealtà che connota l’impianto del quadro. Moras, invece, crea dei paesaggi immaginifici in cui non vi è alcuna connotazione del reale e il fruitore si trova immerso in una dimensione visionaria.
Saranno le tele di Stefano Moras e Chiara Sorgato a chiudere Phada Murgania 2010, rassegna trevigiana dedicata alla cultura visiva contemporanea a cura di Carlo Sala. La manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, è proposta dalla Pro Loco del Comune di Morgano, con il sostegno di Tecnogamma e il patrocinio del Comune di Morgano. La rassegna fa parte del palinsesto RetEventi, promosso dalla Provincia di Treviso, con il patrocinio della Regione del Veneto.
Al centro dell'ultima mostra dell'anno, ospitata come sempre nella cornice settecentesca della chiesetta di Sant'Antonio, l'opera di due giovani pittori, Stefano Moras e Chiara Sorgato. Entrambi hanno studiato all’Accademia di Venezia e nella loro ricerca si denota un gusto spiccato per il dato cromatico. Realizzano una pittura di stampo figurativo, ma con sfaccettature molto diverse. La Sorgato propone delle ambientazioni dominate da una raffinata surrealtà che connota l’impianto del quadro. Moras, invece, crea dei paesaggi immaginifici in cui non vi è alcuna connotazione del reale e il fruitore si trova immerso in una dimensione visionaria.
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