adottare nessun tema, lasciando agli artisti la possibilità di decidere il soggetto sulla base della loro personale
ricerca. Perchè “Antipodi”? Perchè molto diversi sono i percorsi di questi artisti. La mostra raggruppa alcune
opere in cui si evidenziano le differenti poetiche, visioni e concetti alla base del loro lavoro.
L'interior designer Elvezia Allari, nata a Schio (Vicenza), crea allestimenti, monili e opere di textile design
artificiali. Elvezia Allari impiega i materiali in modo inconsueto, piegati ad ordire con trame leggere ma resistenti;
accessori aerei, tele di ragno che catturano tessere musive o cristalli, pellicole d'oro o piccoli oggetti del
quotidiano che assecondano un immaginario gentile.
Il lavoro di Jean Louis Poveda, artista francese che abbiamo già avuto il piacere di esporre nella nostra galleria, è
stato influenzato dalle sue origini mediterranee e dalla visione del deserto del Sahara. La sua pittura attinge la
forza che la caratterizza da Venezia e dai numerosi viaggi in barca nell'est del Mediterraneo, è il frutto
dell'incontro di due mondi: l'immaginario mediterraneo e la poetica del mondo orientale. “Vedute e capricci”, è
una suite di dipinti a tempera, suggestioni astratte di Venezia, rappresentazioni parzialmente o totalmente
immaginarie.
Per Cristina Cortese, nata a Mestre e da anni residente a Mogliano Veneto, dipingere il nudo equivale a
trascrivere le prime sensazioni “a pelle”, le emozioni, la sensualità, a elaborare come il corpo percepisce l’esterno,
a esprimere la conoscenza che si ha di sé. Così i colori della luce e dell’ombra, i colori sono espressione di una
silenziosa autoriflessione e allo stesso tempo dell’attenzione per l’altro. Ascoltarsi e ascoltare.
Nicola Tosi è un giovane artista, cresciuto a Sant'Ambrogio di Valpolicella, in una famiglia di artigiani del marmo,
materiale che fin da piccolo i genitori gli hanno fatto conoscere e apprezzare. E' stata proprio questa passione
che lo ha portato un giorno a inventare e creare le sue sculture.
Lavora ormai da qualche anno insieme a Gabriele Tessari, artista e interior designer di Verona stabilitosi in
Inghilterra, specializzato in Progettazione architettonica e urbanistica. Il lavoro di Gabriele Tessari è concettuale,
la lettura di un articolo dal titolo “Riflessioni sull’effetto della Guerra confrontata con l’effetto della moneta senza
valore intrinseco tra paesi”, ha suscitato nell'artista una reazione che lo ha portato a rappresentare la sua
posizione di italiano-europeo in relazione a ciò che avviene nel mondo quotidianamente, sentendosi un po'
responsabile e un po' vittima di questo sistema. La sua vuole essere una provocazione per stimolare a riflettere
su quale strada le nuove generazioni dovranno scegliere in un momento di caos come quello in cui stiamo
vivendo.
Agli antipodi è il lavoro di Meyer Berrebi, residente a Parigi , sua città adottiva, dal 1960. Attraverso i suoi piccoli
formati traccia un universo dove dei personaggi ci raccontano delle storie con colori ricchi e delicati dalla pasta
generosa. Il passo iniziale si fa con l’umiltà, l’attesa prudente e la serenità interiore. L’opera lo fa ondeggiare
nell’universo infinitamente misterioso di una realtà inesprimibile se non attraverso l’armonia che la abita, che la
realizza e che la fa esistere, lasciando il suo autore sorpreso, riconoscente e qualche volta… estraneo a
quest’opera.
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