Un progetto di Public Art a Pianoro
A cura di Mili Romano, in collaborazione con il comune di Pianoro.
Inaugurazione Venerdi 28 giugno alle ore 17.00
Dalla Biblioteca Silvio Mucini, Via P. Marella 19, partirà una passeggiata che si concluderà intorno alle 19.30 alla stazione ferroviaria.
Cuore di pietra è un progetto di public art che accompagna dal 2005 le
trasformazioni urbane di Pianoro disegnando un percorso partecipato di
installazioni temporanee e permanenti.
Gli artisti invitati quest’anno sono Arianna Fantin, Stefano W. Pasquini, Serena Piccinini, Roberta Piccioni e Marco Fantini, a cui si accompagnano
i 10 progetti di Michele Arena, Barbara Baroncini, Lidia Campodonico, Giuliano Garuti, Laura Giovannardi, Keita Nakasone, Yang Sen e I Tu Dabin, Su Lei con Wei Xucheng, Song Shijia e Ren Junfeng, Valeria Talamonti, Chantal Valdambrini, selezionati nel corso del workshop teorico-pratico di avvio alla progettazione negli spazi pubblici, "Dalla rappresentazione all’azione",tenuto da Mili Romano all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
In Biblioteca: Arianna Fantin, "Cosa vedi dalla tua finestra?", un’installazione e un libro d’artista costruiti cucendo la corrispondenza epistolare cartacea tenuta con alcuni abitanti e con una classe delle Scuole medie con l’attenzione rivolta allo sguardo sul paesaggio che si vede fuori dalla finestra della propria casa, a Pianoro e
a Berlino, dove l’artista vive.
Serena Piccinini, "Memorie sospese", un cumulo di nuvole costruite ritagliando e assemblando in un nuovo alfabeto molte pagine degli archivi di Cuore di pietra.
Emanuela Ascari, intervenuta già nel 2011 in una delle casette di via Carducci, sulle stratificazioni e le memorie murarie, frantumando e polverizzando, oggi, che le case sono state appena abbattute
dona alla Biblioteca 7 “libri di polvere”, ulteriore atto del processo di trasformazione delle memorie delle pietre.
Lidia Campodonico "Tempo concreto",ricomposizione fotografica delle mappe aeree del territorio di Pianoro dall’immediato dopoguerra ad oggi.
Dal Parco della Biblioteca si muove Valeria Talamonti con l’azione itinerante "Ricordati di me": il pubblico e i passanti sono invitati a specchiarsi nel volto dell’artista in uno scambio di identità.
Via della Libertà: Yang Sen e I Tu Dabin con "Catturare la luce" creano un percorso di straniata sorpresa ricostruendo le ombre degli alberi a partire da un’assenza.
Via Carducci: Michele Arena fa rivivere le narrazioni e le memorie delle vecchie case appena abbattute.
Centro Diurno Enrico Giusti in via Matteotti n°4: Stefano W. Pasquini con un dipinto murale su una parete nel giardino traccia unaserie di microcosmi uniti da linee, poetico filo di narrazioni in comunicazione con altri luoghi del paese: il Centro Giovani Pianoro Factory, la Caserma dei Carabinieri e la Stazione ferroviaria.
Giuliano Garuti con un originale “timbro” personalizzato e tre album per le “foto di famiglia”, sintesi, entrambi, dei gesti quotidiani di chi al Centro si ritrova.
Piazzetta Falcone Borsellino: Laura Giovannardi con "Lavori in corso",un’installazione con oggetti d’uso comune raccolti nel cantiere e fra gli abitanti di Pianoro e che, ritrasformati con il velcro, diventano nuove unità compositive.
In piazza dei Martiri Sun Lei, Wei Xucheng, Song Shijia, Ren Junfeng trasformano una delle scalinate della piazza in tasti di pianoforte.
Nelle vasche della fontana del Parco della Pace sulla via Nazionale Barbara Baroncini invita ad una pausa meditativa e ad una
riflessione sull’assenza/presenza dell’acqua.
Al Forno Sabbattini, in via Nazionale 134: Roberta Piccioni e Marco Fantini, "Cum Panis", intervento che vuole creare un rituale di comunione più intensa fra Cuore di pietra e il paese. "Cum panis" (alla base dell’etimologia della parola “compagno”) sarà il timbro che segnerà un tipo di pane che il panificio metterà in produzione e in vendita ogni anno nel periodo della manifestazione.
Sulla facciata dell’Albergo Nazionale, in disuso e destinato alla demolizione, Keita Nakasone, dopo avere lavorato con gli abitanti e con il Centro Diurno, e facendo degli accurati ritratti a matita e carboncino, ha trasformato il suo progetto per via Carducci in un poetico omaggio agli abitanti del vecchio centro del paese.
Nel piazzale d’ingresso della Stazione ferroviaria Chantal Valdambrini con "Cercando una convivenza",cuce le foglie delle varie piante raccolte durante una passeggiata al Parco del Ginepreto. Il tappeto che ne risulta è un tessuto di diversità che si fondono, mantenendo ognuna la propria specificità.
Con il patrocinio di
Per informazioni:
338-5944122
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cuoredipietrapublicartwordpress.com
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