La giovane artista Chiara Smirne (Novara, 1980), dopo la mostra personale alla Cortina Arte di Milano nel 2013 e la partecipazione a numerosi premi (vincitrice del Premio ArtGallery 2013, Milano) e mostre collettive in Italia e all’estero (Biennale di Lodi 2013-14), approda con una personale alla Galerie Kuhn & Partner di Berlino organizzata in collaborazione con Cortina Arte, Milano.
È nell’atmosfera crepuscolare che prendono forma i suoi immaginari paesaggi urbani, prospettive metropolitane dall’ardito taglio fotografico: negozi, facciate di palazzi, lunghi viali persi nell’oscurità piuttosto che in uno sfondo di grattacieli, tutti emanano sensazioni di smarrimento, mistero, inquietudine, ansietà. Luoghi svuotati dalla frenesia di una vita palpitante e convulsa. I suoni della città sembrano spegnersi e il battito rallentare. Anche lo stile e la tecnica adottate dall’artista concorrono a creare queste allucinate realtà: la definizione e la pulizia delle linee, le campiture di colori piatti, uniformi, freddi, talvolta cupi conferiscono ai paesaggi una trascendenza temporale che imprigiona sulle tele i sentimenti e le angosce dell’esistenza metropolitana. Esistenze, vite umane di cui si percepisce sempre la presenza, il respiro, ma che spesso non sono viste, talvolta intraviste o che surrealisticamente assumono forme che ricordano la figura umana.
Così i paesaggi urbani di Chiara Smirne diventano simbolo di ricordi di vite, di disagi esistenziali, specchi di ansie, colmi di appagamenti illusori ma poveri di sentimenti e valori, dove un’umanità smarrita è sempre presente, con apparizioni e assenze.
Catalogo in tedesco e italiano con testi di Stefano Cortina e Veronica Riva
In collaborazione con Cortina Arte, Milano
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