News, Venezia, 20 January 2024
WAR/GUERRA - impotenza dei popoli
Galleria VISIONI ALTRE
Campo del Ghetto Novo 2918 - 30121 VENEZIA
20 gennaio – 18 febbraio 2024
inaugurazione sabato 20 gennaio ore17.00
Performance : NARRAZIONE e CONTRO-NARRAZIONE
apertura e orari
da mercoledì a domenica 11- 18
progetto a cura di Adolfina de Stefani
Testo e presentazione critica a cura di Gaetano Salerno
Per info: infovisionialtre@gmail.com - adolfinadestefani@gmail.com - 3498682155
“Le arti sono le foreste pluviali della società.
Producono l’ossigeno della libertà e sono il primo
sistema d’allarme a scattare quando la libertà è
in pericolo.” June Wayne
GUERRA/WAR
riflessioni di Gaetano Salerno
Agli albori di quella che sarebbe divenuta la principale avanguardia storica
italiana del Novecento e agli albori di quella che sarebbe divenuta la prima -
anche se non l’unica - tragedia umana del Novecento, la guerra appare agli
occhi e nelle menti di una considerevole parte di società di inizio secolo, l’ “unica
igiene del mondo”.
Da quel momento e ben oltre il “secolo breve”, arte e guerra hanno intrapreso,
nello sviluppo degli eventi scanditi dalla cronologia storica dei molti conflitti
internazionali dei quali l’umanità è stata responsabile e testimone, percorsi
paralleli che spesso si sono intersecati, fino a sovrapporsi e coincidere in molti
episodi, anche attuali.
Agli artisti è spesso stato affidato l’incarico di sottolineare e amplificare gli eventi
storici, utilizzando la propria espressività talvolta per promuovere e talvolta per
denunciare le guerre, definendo una complessa e articolata letteratura che ha
talvolta evidenziato i suoi orrori e disastri (la forma inerte di un incespo nel processo
di umanizzazione) e talvolta enfatizzato la sua spinta propulsiva alla conquista di
nuovi scenari futuri (la definizione di nuove alleanze geopolitiche, di nuove
strategie commerciali, di nuove forme di dominio).
La guerra e l’arte, superate le posizioni di trincea del Grande Conflitto, hanno
sempre più penetrato sistemi estranei (almeno superficialmente) alla sfera bellica
e militare, inverandosi così in nuovi meandri della comunicazione, fino ad
alimentare, potenziate dal nuovo ruolo mediatico assunto con sempre maggior
efficacia e consapevolezza, nuovi luoghi dello sviluppo tecnologico ed
economico.
L’angoscia e il disgusto che i morti di tutte le guerre avrebbero dovuto creare
nella coscienza condivisa della popolazione dell’ultimo secolo, ha invece
originato, anche attraverso una strategia occultamente manipolata dei linguaggi
iconici, nuove forme di distrazione di massa e nuove visioni alimentate da flussi
ininterrotti di immagini, di materiali video, di elementi grafici altamente dissonanti
ma altamente assuefacenti.
Arte e guerra sono state così spesso accostate, dalla propaganda mass
mediatica, in un binomio indissolubile che ha introdotto però un evidente
paradosso concettuale, un ossimoro sistemico, laddove la prima definisce linee
progettuali costruttive e la seconda linee progettuali distruttive.
Il paradosso ha generato antinomie, talvolta lasciato intuire distopie mai divenute
reali ma esistite sotto forma di potenziali realtà esplorabili, spesso lasciato
emergere dubbi sulla relazione complessa tra costruzione e distruzione, come se
anche l’arte nelle forme estreme assunte tra prime e seconde avanguardie del
Novecento ambisse alla distruzione (dei linguaggi, dei sistemi dapprima artistici e
poi sociali) e le guerre, invece, a salvifiche quanto necessarie forme di
ricostruzione e di riparazione alle ingiustizie storiche e sociali.
Invertendo così il valore di concetti morali, arte e guerra hanno continuato a
dialogare e a specchiarsi spesso l’una nell’altra; come nel progetto espositivo
curato da Adolfina de Stefani, per condurre a una riflessione critica sulle modalità
con le quali la contemporaneità percepisce e affronta questo binomio, qui
svincolato da seconde letture politiche e scevro da giudizi morali.
Prima e seconda guerra mondiale, guerra fredda, recenti conflitti hanno
continuato a intravedere nella comunicazione e nell’espressione artistica
formidabili manifesti ideologici attraverso i quali orientare e condizionare le
opinioni pubbliche, promuovere e celebrare ideali, demolire e depotenziare miti e
posizioni nemiche.
Arte di denuncia, arte di regime, arte degenerata: sempre le guerre hanno
avviato lo sviluppo del linguaggio artistico nel periodo recente, anche e
soprattutto nella lettura delle conseguenze sociali e culturali indotte dai conflitti e
dalle loro ricadute nella società massificata, consumistica, globalizzata,
informatizzata.
Se la guerra distrugge e l’arte crea, nell’attimo in cui il paradosso ne ridiscute le
rispettive valenze, l’arte e la guerra aggrediscono in egual misura le opinioni, le
dividono, fomentano discussioni, esprimono l’assenza o il dissenso, apparendo
così, in una realtà debordiana, l’una il riflesso dell’altra e, nel riflesso,
sovrappongono verità e falsità per generare cortocircuiti psichici e nuovi spunti di
riflessione.
Come in questa mostra in cui ciascun artista invitato riflette sul tema della guerra e
ci offre uno spaccato di un’opinione pubblica non mainstream ma onesta e
diretta come solo l’arte, libera da servilismi ideologici e da totalitarismi mediatici,
sa essere, per divenire, oltre la forma e i formalismi, denuncia di ciascuna
espressione di violenza.
L’esposizione a cura di Adolfina de Stefani, presentazione e testo critico a cura di
Gaetano Salerno, inaugura sabato 20 gennaio alle ore 17.00 presso la galleria
Visioni Altre di Venezia, e resterà aperta fino a domenica 18 febbraio 2024.
Durante il vernissage verrà presentata la performance NARRAZIONE E CONTRO
NARRAZIONE ideata da Adolfina de Stefani con la partecipazione di Moira Lena
Tassi e Antonello Mantovani
Artisti partecipanti:
Salvatore Alboretti ITALIA, Maria Alonso Cabezon SPAGNA, Daniela Antonello
ITALIA, Patrizia Antonini ITALIA, Philippa Armstrong ITALIA, Alessandro Baldo ITALIA,
Alda Baglioni ITALIA, Antonio Bellotto ITALIA, Wanda Bennati ITALIA, Claudia
Beraldo ITALIA, Luisa Bertocco ITALIA, Mariella Bogliacino ITALIA, Henning Bock
GERMANIA, Francesca Bonollo ITALIA, Laura Borgo ITALIA, Marité Bortoletto ITALIA,
Mirella Boso ITALIA, Giovanni Brunello ITALIA, Maria Encanacion Cabezon SPAGNA,
Mirta Caccaro ITALIA, Silvia Cacciatore ITALIA, Luisella Caffieri ITALIA, Claudio
Caldana ITALIA, Lamberto Caravita ITALIA, Mirko Celegato ITALIA, Veronique
Champollion FRANCIA, Giovanni Cicognani ITALIA, Pier Paolo Colucci ITALIA,
Maurizio Cont ITALIA, Maria Credidio ITALIA, Ilario Dalvit ITALIA, Domenico DA
Gheller ITALIA, Ilario Dalvit ITALIA, Daniel De Culla SPAGNA, Antonio De Marchi
Gherini ITALIA, Agrafiotis Demosthenes GRECIA, Alessandro DE PETRE ITALIA,
Adolfina de Stefani ITALIA, Gabriele Ivan Di Battista ITALIA, Gianni Donaudi ITALIA,
Yuki Ebukuro ITALIA GIAPPONE, Alessandro Ferrari ITALIA, Marzia Gallinaro ITALIA,
Michela Giacon ITALIA, Gabriella Giuriato ITALIA, Paolo Gubinelli ITALIA, Lucia
Guidorizzi ITALIA, Sandra Gusso ITALIA, Benedetta Jandolo ITALIA, Annamaria
Jodice ITALIA, Maria Susy Lughezzani ITALIA, Olga Maggiora ITALIA, Giulio Malfer
ITALIA, Marilena Marson ITALIA, Sandra Marzorati ITALIA, Giuseppe Matascia ITALIA,
Antonello Mantovani ITALIA, Anja Mattila-Tolvanen FINLANDIA, Maura Mattiolo
ITALIA, MELARANCE (Maritè Bortoletto,Silvia Martini, Micaela Spinazzè)ITALIA; Alla
Melinychuk UCRAINA/ITALIA, Mauro Molinari ITALIA, Fernando Montà ITALIA, ITALIA,
Michela Montrasio ITALIA, Giovanni Morgese ITALIA, Iryna Ozarynska UCRAINAVENEZIA,
Silvano Pertone ITALIA, Barbara Pellizzon ITALIA, Gianna Piacentino
ITALIA, Gentile Polo ITALIA, Veronique Pozzi Painè ITALIA, Tiziana Priori ITALIA, Nicolò
Renda ITALIA, Rossella Ricci ITALIA, Sabina Romanin ITALIA, Letizia Rostagno ITALIA,
Salvatore Sacco Italia, Gianni Sandonà ITALIA, Valeria Sangiorgi ITALIA, Simonetta
Silvestrin ITALIA, Marilena Simionato ITALIA, Manuela Simoncelli ITALIA, Celina
Spelta ITALIA, Andrea Spinardi ITALIA, Giacomo Talon ITALIA, Atsuko Tanaka
GIAPPONE, Daria Tasca ITALIA, Moira Lena Tassi ITALIA, Zeudi Termini ITALIA,
Claudio Tiberio ITALIA, Paola Toffolon ITALIA, Rossana Trangoni ITALIA, Antonia
Trevisan ITALIA, Maria Irene Vario ITALIA, Giorgio Vazza ITALIA, Javier Josè Velasco
SPAGNA, Stella Pirola Zaltieri, ITALIA, Anna Zinato ITALIA, Andrea Zuppa ITALIA,
Giorgio Zuppichin ITALIA.
VISIONI ALTRE associazione senza scopo di lucro che si pone come obiettivo la ricerca e la
conseguente valorizzazione di posizioni innovative riguardanti l’arte visiva, con l’intento di favorire
la ricerca artistica, supportare l’attività creativa, incoraggiare lo sviluppo di idee e opere slegate
da condizionamenti di mercato e proporle al pubblico attraverso mostre e pubblicazioni.
infovisionialtre@gmail.com | adolfinadestefani@gmail.com | + 39 349 8682155
Galleria Visioni Altre | Campo del Ghetto Novo 2918 - 30121 VENEZIA
Galleria VISIONI ALTRE
Campo del Ghetto Novo 2918 - 30121 VENEZIA
20 gennaio – 18 febbraio 2024
inaugurazione sabato 20 gennaio ore17.00
Performance : NARRAZIONE e CONTRO-NARRAZIONE
apertura e orari
da mercoledì a domenica 11- 18
progetto a cura di Adolfina de Stefani
Testo e presentazione critica a cura di Gaetano Salerno
Per info: infovisionialtre@gmail.com - adolfinadestefani@gmail.com - 3498682155
“Le arti sono le foreste pluviali della società.
Producono l’ossigeno della libertà e sono il primo
sistema d’allarme a scattare quando la libertà è
in pericolo.” June Wayne
GUERRA/WAR
riflessioni di Gaetano Salerno
Agli albori di quella che sarebbe divenuta la principale avanguardia storica
italiana del Novecento e agli albori di quella che sarebbe divenuta la prima -
anche se non l’unica - tragedia umana del Novecento, la guerra appare agli
occhi e nelle menti di una considerevole parte di società di inizio secolo, l’ “unica
igiene del mondo”.
Da quel momento e ben oltre il “secolo breve”, arte e guerra hanno intrapreso,
nello sviluppo degli eventi scanditi dalla cronologia storica dei molti conflitti
internazionali dei quali l’umanità è stata responsabile e testimone, percorsi
paralleli che spesso si sono intersecati, fino a sovrapporsi e coincidere in molti
episodi, anche attuali.
Agli artisti è spesso stato affidato l’incarico di sottolineare e amplificare gli eventi
storici, utilizzando la propria espressività talvolta per promuovere e talvolta per
denunciare le guerre, definendo una complessa e articolata letteratura che ha
talvolta evidenziato i suoi orrori e disastri (la forma inerte di un incespo nel processo
di umanizzazione) e talvolta enfatizzato la sua spinta propulsiva alla conquista di
nuovi scenari futuri (la definizione di nuove alleanze geopolitiche, di nuove
strategie commerciali, di nuove forme di dominio).
La guerra e l’arte, superate le posizioni di trincea del Grande Conflitto, hanno
sempre più penetrato sistemi estranei (almeno superficialmente) alla sfera bellica
e militare, inverandosi così in nuovi meandri della comunicazione, fino ad
alimentare, potenziate dal nuovo ruolo mediatico assunto con sempre maggior
efficacia e consapevolezza, nuovi luoghi dello sviluppo tecnologico ed
economico.
L’angoscia e il disgusto che i morti di tutte le guerre avrebbero dovuto creare
nella coscienza condivisa della popolazione dell’ultimo secolo, ha invece
originato, anche attraverso una strategia occultamente manipolata dei linguaggi
iconici, nuove forme di distrazione di massa e nuove visioni alimentate da flussi
ininterrotti di immagini, di materiali video, di elementi grafici altamente dissonanti
ma altamente assuefacenti.
Arte e guerra sono state così spesso accostate, dalla propaganda mass
mediatica, in un binomio indissolubile che ha introdotto però un evidente
paradosso concettuale, un ossimoro sistemico, laddove la prima definisce linee
progettuali costruttive e la seconda linee progettuali distruttive.
Il paradosso ha generato antinomie, talvolta lasciato intuire distopie mai divenute
reali ma esistite sotto forma di potenziali realtà esplorabili, spesso lasciato
emergere dubbi sulla relazione complessa tra costruzione e distruzione, come se
anche l’arte nelle forme estreme assunte tra prime e seconde avanguardie del
Novecento ambisse alla distruzione (dei linguaggi, dei sistemi dapprima artistici e
poi sociali) e le guerre, invece, a salvifiche quanto necessarie forme di
ricostruzione e di riparazione alle ingiustizie storiche e sociali.
Invertendo così il valore di concetti morali, arte e guerra hanno continuato a
dialogare e a specchiarsi spesso l’una nell’altra; come nel progetto espositivo
curato da Adolfina de Stefani, per condurre a una riflessione critica sulle modalità
con le quali la contemporaneità percepisce e affronta questo binomio, qui
svincolato da seconde letture politiche e scevro da giudizi morali.
Prima e seconda guerra mondiale, guerra fredda, recenti conflitti hanno
continuato a intravedere nella comunicazione e nell’espressione artistica
formidabili manifesti ideologici attraverso i quali orientare e condizionare le
opinioni pubbliche, promuovere e celebrare ideali, demolire e depotenziare miti e
posizioni nemiche.
Arte di denuncia, arte di regime, arte degenerata: sempre le guerre hanno
avviato lo sviluppo del linguaggio artistico nel periodo recente, anche e
soprattutto nella lettura delle conseguenze sociali e culturali indotte dai conflitti e
dalle loro ricadute nella società massificata, consumistica, globalizzata,
informatizzata.
Se la guerra distrugge e l’arte crea, nell’attimo in cui il paradosso ne ridiscute le
rispettive valenze, l’arte e la guerra aggrediscono in egual misura le opinioni, le
dividono, fomentano discussioni, esprimono l’assenza o il dissenso, apparendo
così, in una realtà debordiana, l’una il riflesso dell’altra e, nel riflesso,
sovrappongono verità e falsità per generare cortocircuiti psichici e nuovi spunti di
riflessione.
Come in questa mostra in cui ciascun artista invitato riflette sul tema della guerra e
ci offre uno spaccato di un’opinione pubblica non mainstream ma onesta e
diretta come solo l’arte, libera da servilismi ideologici e da totalitarismi mediatici,
sa essere, per divenire, oltre la forma e i formalismi, denuncia di ciascuna
espressione di violenza.
L’esposizione a cura di Adolfina de Stefani, presentazione e testo critico a cura di
Gaetano Salerno, inaugura sabato 20 gennaio alle ore 17.00 presso la galleria
Visioni Altre di Venezia, e resterà aperta fino a domenica 18 febbraio 2024.
Durante il vernissage verrà presentata la performance NARRAZIONE E CONTRO
NARRAZIONE ideata da Adolfina de Stefani con la partecipazione di Moira Lena
Tassi e Antonello Mantovani
Artisti partecipanti:
Salvatore Alboretti ITALIA, Maria Alonso Cabezon SPAGNA, Daniela Antonello
ITALIA, Patrizia Antonini ITALIA, Philippa Armstrong ITALIA, Alessandro Baldo ITALIA,
Alda Baglioni ITALIA, Antonio Bellotto ITALIA, Wanda Bennati ITALIA, Claudia
Beraldo ITALIA, Luisa Bertocco ITALIA, Mariella Bogliacino ITALIA, Henning Bock
GERMANIA, Francesca Bonollo ITALIA, Laura Borgo ITALIA, Marité Bortoletto ITALIA,
Mirella Boso ITALIA, Giovanni Brunello ITALIA, Maria Encanacion Cabezon SPAGNA,
Mirta Caccaro ITALIA, Silvia Cacciatore ITALIA, Luisella Caffieri ITALIA, Claudio
Caldana ITALIA, Lamberto Caravita ITALIA, Mirko Celegato ITALIA, Veronique
Champollion FRANCIA, Giovanni Cicognani ITALIA, Pier Paolo Colucci ITALIA,
Maurizio Cont ITALIA, Maria Credidio ITALIA, Ilario Dalvit ITALIA, Domenico DA
Gheller ITALIA, Ilario Dalvit ITALIA, Daniel De Culla SPAGNA, Antonio De Marchi
Gherini ITALIA, Agrafiotis Demosthenes GRECIA, Alessandro DE PETRE ITALIA,
Adolfina de Stefani ITALIA, Gabriele Ivan Di Battista ITALIA, Gianni Donaudi ITALIA,
Yuki Ebukuro ITALIA GIAPPONE, Alessandro Ferrari ITALIA, Marzia Gallinaro ITALIA,
Michela Giacon ITALIA, Gabriella Giuriato ITALIA, Paolo Gubinelli ITALIA, Lucia
Guidorizzi ITALIA, Sandra Gusso ITALIA, Benedetta Jandolo ITALIA, Annamaria
Jodice ITALIA, Maria Susy Lughezzani ITALIA, Olga Maggiora ITALIA, Giulio Malfer
ITALIA, Marilena Marson ITALIA, Sandra Marzorati ITALIA, Giuseppe Matascia ITALIA,
Antonello Mantovani ITALIA, Anja Mattila-Tolvanen FINLANDIA, Maura Mattiolo
ITALIA, MELARANCE (Maritè Bortoletto,Silvia Martini, Micaela Spinazzè)ITALIA; Alla
Melinychuk UCRAINA/ITALIA, Mauro Molinari ITALIA, Fernando Montà ITALIA, ITALIA,
Michela Montrasio ITALIA, Giovanni Morgese ITALIA, Iryna Ozarynska UCRAINAVENEZIA,
Silvano Pertone ITALIA, Barbara Pellizzon ITALIA, Gianna Piacentino
ITALIA, Gentile Polo ITALIA, Veronique Pozzi Painè ITALIA, Tiziana Priori ITALIA, Nicolò
Renda ITALIA, Rossella Ricci ITALIA, Sabina Romanin ITALIA, Letizia Rostagno ITALIA,
Salvatore Sacco Italia, Gianni Sandonà ITALIA, Valeria Sangiorgi ITALIA, Simonetta
Silvestrin ITALIA, Marilena Simionato ITALIA, Manuela Simoncelli ITALIA, Celina
Spelta ITALIA, Andrea Spinardi ITALIA, Giacomo Talon ITALIA, Atsuko Tanaka
GIAPPONE, Daria Tasca ITALIA, Moira Lena Tassi ITALIA, Zeudi Termini ITALIA,
Claudio Tiberio ITALIA, Paola Toffolon ITALIA, Rossana Trangoni ITALIA, Antonia
Trevisan ITALIA, Maria Irene Vario ITALIA, Giorgio Vazza ITALIA, Javier Josè Velasco
SPAGNA, Stella Pirola Zaltieri, ITALIA, Anna Zinato ITALIA, Andrea Zuppa ITALIA,
Giorgio Zuppichin ITALIA.
VISIONI ALTRE associazione senza scopo di lucro che si pone come obiettivo la ricerca e la
conseguente valorizzazione di posizioni innovative riguardanti l’arte visiva, con l’intento di favorire
la ricerca artistica, supportare l’attività creativa, incoraggiare lo sviluppo di idee e opere slegate
da condizionamenti di mercato e proporle al pubblico attraverso mostre e pubblicazioni.
infovisionialtre@gmail.com | adolfinadestefani@gmail.com | + 39 349 8682155
Galleria Visioni Altre | Campo del Ghetto Novo 2918 - 30121 VENEZIA
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