Viaggiare è un mito dei nostri tempi, un modo per entrare in contatto con la realtà e con noi stessi,ma anche un genere di consumo, un piatto pronto cucinato con emozioni preconfezionate.
La mostra vuole fare tabula rasa del consumismo ed una critica ad esso , per pensare e raccontare il viaggio come se fosse un'esperienza sempre nuova, senza pregiudizi, mode, atteggiamenti, bagaglio culturale e differenze.
Perchè il viaggio ritorni ad essere un'esperienza autentica ed unica, è necessario passare attraverso il proprio corpo, ascoltarne i messaggi, decifrarne i cambiamenti, imparare ad esporlo alle sollecitazioni che provengono dall'esterno senza averne paura.
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