In accordo con gli organizzatori, i due autori hanno scelto di allestire la mostra nel nucleo più antico della struttura, ovvero gli spazi trecenteschi a piano terra, a simboleggiare il desiderio di ancorare la propria ricerca artistica alle radici storiche dell’intera comunità.
Il percorso espositivo comprende una quindicina di opere, tra dipinti ed installazioni, appartenenti a cicli recenti di entrambi gli artisti: “Legàmi” per DAC e “Pagine” per Telo.
L’incontro di DAC e Telo, distanti anagraficamente, ma vicini artisticamente, si fonda – come spiega il curatore – su un nuovo pensiero artistico, definito DemocraticArt in quanto teso a mettere in evidenza i conflitti che dominano la società contemporanea.
«La ricerca di DAC – scrive Louis Charrié – è basata sui “Legàmi”. Far riemergere quei legàmi e quei valori della sua infanzia, che la società odierna ha smarrito, quel bisogno di stare insieme, di condividere e di fare gruppo, che non è fare gruppo come purtroppo molti lo intendono, prevaricando e disprezzando, puntando il dito o denigrando chi è diverso, chi non la pensa allo stesso modo, cercando di emergere a discapito degli altri. Al contrario, cercare di ricostruire quei legàmi che hanno portato la società a credere in valori purtroppo oggi desueti, ma che bisogna far riemergere e che riportino al rispetto, delle proprie e delle altrui diversità».
«Dopo aver ricercato ed essersi confrontato con varie discipline artistiche, tra cui l’espressionismo e l’informale lirico, segnico e materico, Telo approda a un concettuale geometrico, che lo porta a una liricità artistica. Allo stesso modo – prosegue il curatore – abbraccia e fa suo il pensiero DemocraticArt, ponendo in primo piano l’attuale decadenza del libro e della lettura, anticipando le istanze di molti, che solo oggi sentono la necessità di porre in primo piano ciò che egli denuncia da tempo: le problematiche di una società che non legge più, che non ama e non sente più la necessità di prendere tra le mani e sfogliare un libro. Telo pone in evidenza con le sue opere che rappresentano ipotetiche “Pagine” – così chiama le sue opere - l’importanza che esse hanno avuto nella storia della nostra società e nella storia del mondo, riportando l’attenzione sulla necessità di insegnare ai nostri giovani il significato della lettura e il ruolo che ha avuto nella storia dell’uomo!».
La mostra, che sarà inaugurata sabato 27 giugno alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 5 luglio 2020, di venerdì, sabato e domenica con orario 16.00-19.30. Ingresso libero. Per garantire la visita in sicurezza, gli accessi saranno contingentati e sarà richiesto al pubblico l’uso della mascherina. Per informazioni: casabonadebottino@gmail.com, https://casabonadebottino.it/.
DAC nasce nel 1991 ad Anzio, in provincia di Roma. Nel 2014 si trasferisce a Torino per specializzarsi in Fisica dei Sistemi Complessi. Attualmente vive e lavora a Torino svolgendo, parallelamente alla ricerca artistica, l’attività di ricercatore in ambito Data Science. Al centro delle sue opere, di matrice concettuale, vi è il tema dell’identità. Per maggiori informazioni: gabdac.art@gmail.com - IG @officiallydac.
Telo nasce a Milano nel 1945. Durante la sua carriera artistica sperimenta molte tecniche, partendo da un espressionismo figurativo e arrivando al concettuale. Ha partecipato a numerose mostre di interesse nazionale. Vive e lavora ad Orbassano, nei pressi di Torino. Per maggiori informazioni: telopiutelo@gmail.com - FB Telo Telo.
Situata nel quadrilatero più antico del centro storico di Pinerolo, Casa Bonadè Bottino è luogo di incontro culturale. Le sue architetture spaziano dalle volte del 1300 agli affreschi del 1600 piemontese, offrendo ai visitatori uno spazio variegato ed allo stesso tempo originale.
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