“Cantica21” mira a promuovere la ricerca e la pratica sulle arti visive contemporanee, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’operato di artisti italiani favorendone, in particolare, il rilancio nei sistemi culturali e sui mercati internazionali, attraverso la produzione di nuove opere d’arte e l’organizzazione di una grande mostra diffusa veicolata dalle sedi della rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura. L’iniziativa vuole ampliare l’offerta di contenuti artistici del Paese, promuovendo la presenza di artisti italiani nel sistema dell’arte contemporanea internazionale: le opere selezionate saranno, infatti, esposte in una grande mostra d’arte diffusa che avrà luogo negli Istituti Italiani di Cultura, nelle Ambasciate e nei Consolati di tutto il mondo. Con l’ideazione dei progetti e la loro successiva realizzazione, “Cantica21” intende, inoltre, creare un fondo di opere destinato all’incremento delle collezioni pubbliche italiane di arte contemporanea: l’opera di Eleonora Roaro entrerà a far parte delle collezioni del CAMeC, dove sarà esposta in anteprima.
Per “Cantica21” Eleonora Roaro presenta una video installazione dal titolo “FIAT 633NM”. Il progetto, a partire dal suo archivio familiare costituito da circa 360 fotografie del 1937-38, mira ad analizzare criticamente e a decostruire il ruolo delle imprese coloniali d’epoca nell’Africa Orientale Italiana (A.O.I., attualmente Etiopia, Eritrea e Somalia), spesso cancellate dalla memoria collettiva o nostalgicamente falsificate. Il video si focalizza su 52 immagini relative ai camion FIAT fotografati ossessivamente in più occasioni. Poiché le infrastrutture erano per Mussolini uno strumento di propaganda che poneva enfasi su aspetti di modernità e progresso, gli autocarri FIAT diventano emblema della retorica coloniale. Le immagini dei camion sono in dialogo con cartoline panoramiche degli anni ’30 del deserto etiope, che alludono all’idea coloniale di terra incontaminata da conquistare, assemblate tra loro per creare un paesaggio immaginario, sonorizzato da Emiliano Bagnato con tape loops di Washint (tradizionale flauto etiope in legno). La traccia audio in primo piano invece è una manipolazione della marcia militare “Seconda Fantasia Ascari Eritrei” degli anni ’30 (dall’Archivio della Discoteca di Stato - Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Roma) in cui i soldati eritrei dell’Africa Italiana Orientale, su una melodia tribale e ipnotica, ripetono “Viva l’Italia!”, “Mussolini!”, “Viva il Re!”.
Sabato 11 dicembre, in occasione della XVII Giornata del Contemporaneo AMACI, ingresso gratuito alle mostre in corso e alla project room. Il CAMeC è aperto al pubblico da martedì a domenica dalle 11.00 alle 18.00 (chiuso il lunedì, Natale, Capodanno). Ingresso intero euro 5, ridotto euro 4, ridotto speciale euro 3,50. Per informazioni: tel. +39 0187 727530, camec@comune.sp.it, http://camec.museilaspezia.it.
Eleonora Roaro (Varese, 1989) è artista visiva e ricercatrice. Ha studiato Fotografia (BA – IED, Milano), Arti Visive e Studi Curatoriali (MA – NABA, Milano) e Contemporary Art Practice (MA – Plymouth University, Plymouth). La sua ricerca si focalizza sulle immagini in movimento, con un particolare interesse per il video, le pratiche d’archivio e l’archeologia del cinema. Il suo lavoro è stato esposto a partire dal 2011 in numerosi musei e gallerie come La Triennale (Milano), Fabbrica del Vapore (Milano), Casa degli Artisti (Milano), MACRO (Roma), CAMeC (La Spezia), E-Werk (Friburgo), Maison de la Culture (Clermont-Ferrand), La Friche (Marsiglia), Fiesta Cultural Center (San Paolo), Luisa Catucci Gallery (Berlino). Nel 2019 è stata assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Udine per il progetto “Realtà aumentata e realtà virtuale per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale” e nel 2020 ha svolto una residenza artistica presso Casa degli Artisti (Milano). Per il 2020-22 è parte del progetto vincitore del MISTI Global Seed Fund dell’MIT (Boston) e della Regione Friuli-Venezia Giulia dal titolo “Sensing Dolce Vita: An Experiment in VR Storytelling”, co-finanziato da una borsa di studio della Fondazione Adolfo Pini (Milano). I suoi articoli e saggi sono stati pubblicati su diverse riviste come “Alfabeta2”, “Alphaville”, “D’ARS”, “Doppiozero”, “Espoarte”, “Flash Art”, “Juliet”, “Hot Potatoes”, “L’Avventura”, “Nazione Indiana”, “Noemalab”, “Scenari”, “Segno”. Vive e lavora a Milano. Per approfondimenti: www.eleonoraroaro.com.
Commenti 0
Inserisci commento