Il primo appuntamento pone in dialogo Giulio Turcato (Mantova, 1912 - Roma, 1995), uno dei pittori più importanti dell’arte italiana del secondo dopoguerra e tra i principali esponenti dell'astrattismo informale, con Vincenzo Marsiglia (Belvedere Marittimo, Cosenza, 1972), un artista contemporaneo appartenente alla nuova generazione astratta, che ha individuato il suo segno distintivo in un simbolo grafico semplice a forma di stella a quattro punte chiamato “Unità Marsiglia” (UM). Un modulo che l’artista declina all'infinito con tecniche e materiali diversi per sperimentarne tutte le possibilità creative servendosi della pittura, della scultura e di mezzi digitali.
Due artisti di generazioni diverse, accomunati però dalla stessa attitudine multidisciplinare e da un forte dinamismo progettuale che si esprime con assoluta libertà per giungere alla costruzione coerente di un proprio codice formale, rimanendo sempre aperti al nuovo. È proprio questa straordinaria apertura alla modernità a far avvicinare Giulio Turcato al mondo della scienza. La sua passione per la biologia, la fisica, e l’astronomia guiderà tutta la sua produzione: dalla geniale creazione delle Superfici Lunari degli anni Sessanta, al tema dell’esplorazione cosmologica del cielo sviluppato negli Itinerari e negli Arcipelaghi degli anni Settanta, fino alle Acropoli e alle superfici luminose dei Cangianti. Un linguaggio in continua evoluzione che si rintraccia anche nella produzione di Vincenzo Marsiglia, a cominciare dalle prime opere in feltro, realizzate ritagliando e applicando la stella a quattro punte sulla superficie del quadro per creare sentieri e itinerari che somigliano a mappe cromatiche dalla cosmologia giocosa. Un escamotage con il quale l’artista si libera dalla pratica pittorica per “fare pittura” con altri mezzi: dalla scultura all’installazione digitale, ricercando rapporti ed equilibri sempre nuovi che cambiano con il variare della luce e stimolano l'interazione del fruitore.
Ricorrendo a una grande varietà di supporti e mezzi espressivi al fine di coprire una vasta gamma di possibilità, i due artisti danno vita ad un mondo astratto dove forme, colori, luce e movimento non sono più meri strumenti narrativi ma divengono il contenuto stesso della loro arte. BACK AND FORTH, come suggerisce il titolo, permette al fruitore di muoversi “avanti e indietro” nel tempo come nello spazio, per compiere un’incursione libera tra passato e presente attraverso la produzione di Giulio Turcato e Vincenzo Marsiglia.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 12 marzo alle ore 18.00, sarà visitabile fino al 26 aprile 2022, da giovedì a domenica con orario 16.00-20.00. Per informazioni: pietrasanta@galleriagiovannibonelli.it, www.galleriagiovannibonelli.com.
Giulio Turcato (Mantova, 1912 - Roma, 1995)
Figura tra le più importanti del panorama dell’astrattismo italiano del secondo dopoguerra, Turcato nacque a Mantova nel 1912. Dal 1937 si trasferì a Milano dove lavorò per l’architetto Giovanni Nunzio che insieme a Giò Ponti lo introdusse anche al design. Da lì nel 1943 si stabilì definitivamente a Roma. Turcato tenne le prime personali presso gallerie di rilievo a Milano, Roma e Venezia dal 1947 con il Gruppo Forma (insieme a Dorazio, Perilli, Guerrini). La sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia risale al 1948 (“Il fronte nuovo delle Arti”), sarà successivamente presente alla Biennale veneziana in tutte le edizioni fino al 1958 e poi ancora nel 1966, 1972, 1982, 1988 e 1993 per un totale di 11 presenze.
L’astrattismo di Turcato si sviluppò in chiave del tutto originale: i colori venivano stesi senza accentuare il gesto bensì affiorando lentamente sulla tela, mentre i diversi materiali -come la sabbia e la gommapiuma- venivano impiegati ora per dare alla superficie una valenza cangiante, ora per conferire una pienezza materica che ricordava, ad esempio, i crateri lunari -una famosa serie così realizzata si chiama, appunto Superficie lunare. Oltre alla Biennale di Venezia opere di Turcato sono state esposte in prestigiose sedi e gallerie internazionali tra le quali ricordiamo: VII Quadriennale di Roma (1957); Documenta di Kassel del 1959; il Guggenheim di New York (1958 e 1994); Galleria Nazionale di Roma (1968 e 1986); PAC_Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (1986); Galleria Sperone, New York (1989).
Vincenzo Marsiglia (Belvedere Marittimo, Cosenza, 1972)
Artista multimediale che ha da tempo individuato il suo segno distintivo nella stella a quattro punte, un simbolo grafico semplice denominato “Unità Marsiglia”, che declina attraverso tecniche sempre diverse per sperimentare tutte le sue possibilità con opere interattive di scultura, pittura e mezzi digitali. Nelle sue opere questo simbolo si unisce al tessuto, al feltro, alle paillettes e alla ceramica, in un gioco il cui ritmo e la forma, rigorosi ed equilibrati, rimandano alla lezione dei maestri dell’astrattismo e del minimalismo.
Tra le principali mostre personali si ricordano: Il paradosso astratto, a cura di Luca Beatrice, Casa del Console Museo d’Arte Contemporanea di Calice Ligure (2003); Star mood, a cura di Tonino Sicoli e Giovanni Viceconte, Museo del Presente di Rende (2010); Art numérique, Galerie Charlot, Parigi (2012); Vincenzo Marsiglia. Interaction Shapes, a cura di Ilaria Bignotti e Walter Bonomi, Iaga - International Art Gallery Angels, Cluj Napoca, Romania (2014); Dopo-Logica/o, a cura di Matteo Galbiati, Palazzo Ducale e Teatro all'Antica Sabbioneta, Mantova (2016); Clopen, a cura di Roberto Lacarbonara, Ex Chiesetta, Polignano a Mare (2018); Digital Antica, a cura Mario Nardo, Abbazia Sant’Eustachio, Nervesa della Battaglia (2019). Nel 2020 l'artista partecipa a numerosi progetti e mostre collettive: Gesto Zero, a cura di Ilaria Bignotti e Matteo Galbiati, Museo del Violino, Cremona; Biennale Light Art, a cura di Vittorio Erlindo e Gisella Gellini, Casa del Mantegna, Mantova; La città ideale. Mirandola galleria a cielo aperto, a cura di Beatrice Audrito e Davide Sarchioni, Mirandola. Nel 2021 Marsiglia partecipa alla 17ma Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, Comunità Resilienti, Padiglione Italia, a cura di Alessandro Melis. Tra i numerosi progetti, nello stesso anno: Unritrattoperunirci, a cura di Julie Fazio e Laetitia Florescu, Palazzo del Comune, Cremona; Wrap #9, a cura di Cartacarbone Festival, Loggia dei Cavalieri, Treviso; Star in Motion Nft, a cura di VarGroup, PalaRiccione, Riccione. Infine, la galleria NM Contemporary del Principato di Monaco gli dedica una personale dal titolo Prospect - Works 2010-2021, a cura di Beatrice Audrito e Davide Sarchioni.
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