FRAGILE - handle with care / II edizione
Mostre, Genoa, Genova, 13 January 2017
Venerdì 13 Gennaio alle ore 18.00 inaugura la II Edizione della Collettiva d’arte contemporanea
“FRAGILE - handle with care” con performance musicale e visual sul tema della fragilità al Museoteatro della Commenda di Prè a Genova. Esposizione con il patrocinio della Regione Liguria e Comune di Genova, a cura di Benedetta Spagnuolo curatore e critico d’arte, organizzata da Artisti italiani - arti visive e promozione, in collaborazione con Mu.MA e Cooperativa Solidarietà e lavoro, ingresso libero fino ad esaurimento posti. Visitabile fino al 27 Gennaio 2017.

Dopo la prima tappa catanese, la collettiva d’arte “FRAGILE / handle with care” si sposta sulla costa ligure, la prestigiosa location medioevale della Commenda di Prè accoglierà oltre 50 artisti da tutta Italia con opere di pittura, fotografia, scultura, istallazione, grafica e performance art, sul concetto di “fragilità” che diviene in questo spazio “potenza espositiva”.

L’organizzazione “Artisti Italiani - arti visive e promozione” ama da sempre il confronto con spazi suggestivi e interessanti; pur essendo amanti del “white cube”, del contenitore asettico che evidenzi l’opera con neutralità, quando realizziamo eventi collettivi con tematiche particolari preferiamo lasciarci suggestionare dalla forza innata e dal carattere delle location che crediamo possano essere un valore aggiunto per l’intero progetto. In questo caso abbiamo scelto la Commenda di Prè, non solo per il contrasto che si crea tra le stanze medioevali di questo complesso e le opere contemporanee, ma anche per gli stimolanti cortocircuiti tra le energie emanate da questi ambienti, con la loro storia e tracce ben delineate, e le opere di artisti che non possono non assorbire e “nutrirsi”, convivendo con un indubbio arricchimento emotivo ed etico.

Radicale è oggi l’estensione dei concetti di fragilità: abitualmente si trova sui dizionari come indice di scarsa consistenza, di gracilità e di debolezza, di precarietà e di instabilità, identificando la fragilità in quella che è la sua linea d’ombra. Ma il concetto di fragilità si estende per noi oltre i dizionari e arriva a toccare interrogativi legati alla sensibilità, delicatezza, vulnerabilità e incertezza umana, dilemmi e attese dell’esistenza.

E’ da qui che parte questo percorso, non solo espositivo, ma interiore, dove gli artisti mostreranno agli sguardi più sensibili le proprie “Fragilità”, un invito a muoversi tra gli animi più variegati, dove proprio l’artista inviterà il visitatore a farsi giudice dinnanzi all’opera di qualcosa che di per sé non si caratterizza né come problema né come risorsa, ma, più semplicemente, come uno stato o un limite della materia e degli esseri viventi. Dalla fragilità dell’imballaggio di un’opera alla fragilità intima di un pensiero, un dialogo dove la persona fragile dovrà essere “maneggiata con cura”; fragile è la narrazione dell’Io, le paure, il coraggio, fragile è la rappresentazione di ciò che sarà “interpretato”.

Ci chiederemo in che modo mostreremo le nostre fragilità davanti ad opere che anch’esse mostrano lo stesso concetto, ci chiederemo se la fragilità oggi non è solo sintomo di debolezza interiore ma anche potenza nel mostrarsi limpidi agli occhi di tutti senza troppi perché.
Una tematica che sconfina nell’ assolutezza.
Fragile è il doppio gioco che oscilla tra verità e finzione.

Eugenio Borgna a tal proposito scrive:
“Come definire la fragilità nella sua radice fenomenologica? Fragile è una cosa (una situazione) che facilmente si rompe, e fragile è un equilibrio psichico (un equilibrio emozionale) che facilmente si frantuma, ma fragile è anche una cosa che non può essere se non fragile: questo essendo il suo destino.
La linea della fragilità è una linea oscillante e zigzagante che lambisce e unisce aree tematiche diverse: talora, almeno apparentemente, le une lontane dalle altre.
Sono fragili, e si rompono facilmente, non solo quelle che sono le nostre emozioni e le nostre ragioni di vita, le nostre speranze e le nostre inquietudini, le nostre tristezze e i nostri slanci del cuore;
ma sono fragili, e si dissolvono facilmente, anche le nostre parole: le parole con cui vorremmo aiutare chi sta male e le parole che desidereremmo dagli altri quando siamo noi a stare male. Sono fragili, sono vulnerabili, esperienze di vita alle quali talora nemmeno pensiamo, come sono le esperienze della timidezza e della gioia, del sorriso e delle lacrime, del silenzio e della speranza, della vita mistica.”

Artisti partecipanti: Anna Acciarino, Gaia Amorello, Sonia Andreani, Loredana Boschiero, Branciforte, Andrea Caddeo, Dario Caria, Nina Carini, Maria Laura Catalogna, Luisa Civardi, Sara Colzi, Daniela Di Lullo, Ilaria Facci, Petra Fantozzi, Veronica Francione, Marco Frezza, Alessandra Gereschi, Deborah Graziano, Carmela Iacovelli, Paola Lambitelli, Chiara Loggia, Martina Lorenzon, Luineri, Clara Machado, Laura Malaterra, Manuela Olga Malerbi, Lucia Marchesin, Silvia Marchesini, Sofia Masini, Alice Massini, Steven Meek, Sara Menichino, Matilde Mulè, Valerio Murri, Carla Pasqualucci, Elvio Pierattini, Federico Pisciotta, Sebastiano Ragusa, Viviana Rasulo, Paolo Residori, Valeria Ru, Elena Santoro, Marina Scardacciu, Francesca Serra, Claudia Strà, Armando Tamagnone, Deva Nicoletta Tortone, Andrea Vannini-Mistificazione Urbana, Concetta Vernuccio, Alessandra Vinotto.

Fotografie dell’evento di Luisa Civardi.
Performance per il vernissage di musica elettronica e visual
“Mist” / Marco Cacciamani (Fludd) e “Memory Cluster - Ologrammi persistenti” / Armenia (Duplex ride).

Commenti 1

Cat
7 anni fa
Cat Fotografo
Auguri!

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