Mostre, Milano, 28 June 2015
“Cucina ap_posta”
Seppur empirica, esiste una sorta di polisemia esperienziale tra cibo e perimetro postale perché ambedue rappresentano una viatico quotidiano che promuove e riconcilia la parte di scambio relazionale. Entrambi gli ambiti “recapitano” un messaggio ; se il cibo è anche parametro decorativo, allora l’aspetto di correlazione grafica verso il francobollo (decorazione del messaggio) rappresenta l’estetica a cui affidarsi.
Cibo come orizzonte culturale che vede nella parametralità tra lessico tecnicistico postale (lettera ordinaria, lettera raccomandata, lettera assicurata) e quello gastronomico la sua paradossale reciprocità, tentando di darne evidenza attraverso questo sintetico racconto visivo.
Nella prima tavola si focalizza l’attenzione sulla cucina ordinaria che nell’estesa materialità e trasversalità deve indurre anche alla massima attenzione riguardo agli aspetti pratici e selettivi. Ordinario non deve abbinarsi a una connotazione dispregiativa ma intendersi in virtù della sua quotidianità e come tale evitare il rischio di un abituale e consueto giornaliero deprivato dal controllo, dall’etica produttiva, dall’aspetto sociale, dalle sottovalutate correlazioni e dagli innumerevoli disturbi attraverso cui interagiscono.
Con quella raccomandata si focalizza la cucina identificata dalla critica, qualificata dal giudizio, supportata dalla conoscenza. Anche in questa condizione è importante accertare che la “conoscenza” non sia quella amichevole dell’illusorio passaparola o della relazione compiacente interessata, bensì evidenziare la certificata raccomandazione di solida e inequivocabile professionalità.
Infine, attraverso la cucina assicurata si riconosce massima garanzia e contemporaneamente assoluta valutazione dell’impatto. Indispensabile verificare che cibo e cucina diventino materia di riconciliazione verso il buon senso, l’opportunità ( .. non l’opportunismo), l’etica, l’assoluta qualità. Da sottolineare, infatti, che risparmio non significa sempre efficace economia domestica così come costo non identifica necessariamente il valore di un servizio o un manufatto.
http://microbonet-artcafe.blogspot.it/2015/06/luciano-caggianello.html
Seppur empirica, esiste una sorta di polisemia esperienziale tra cibo e perimetro postale perché ambedue rappresentano una viatico quotidiano che promuove e riconcilia la parte di scambio relazionale. Entrambi gli ambiti “recapitano” un messaggio ; se il cibo è anche parametro decorativo, allora l’aspetto di correlazione grafica verso il francobollo (decorazione del messaggio) rappresenta l’estetica a cui affidarsi.
Cibo come orizzonte culturale che vede nella parametralità tra lessico tecnicistico postale (lettera ordinaria, lettera raccomandata, lettera assicurata) e quello gastronomico la sua paradossale reciprocità, tentando di darne evidenza attraverso questo sintetico racconto visivo.
Nella prima tavola si focalizza l’attenzione sulla cucina ordinaria che nell’estesa materialità e trasversalità deve indurre anche alla massima attenzione riguardo agli aspetti pratici e selettivi. Ordinario non deve abbinarsi a una connotazione dispregiativa ma intendersi in virtù della sua quotidianità e come tale evitare il rischio di un abituale e consueto giornaliero deprivato dal controllo, dall’etica produttiva, dall’aspetto sociale, dalle sottovalutate correlazioni e dagli innumerevoli disturbi attraverso cui interagiscono.
Con quella raccomandata si focalizza la cucina identificata dalla critica, qualificata dal giudizio, supportata dalla conoscenza. Anche in questa condizione è importante accertare che la “conoscenza” non sia quella amichevole dell’illusorio passaparola o della relazione compiacente interessata, bensì evidenziare la certificata raccomandazione di solida e inequivocabile professionalità.
Infine, attraverso la cucina assicurata si riconosce massima garanzia e contemporaneamente assoluta valutazione dell’impatto. Indispensabile verificare che cibo e cucina diventino materia di riconciliazione verso il buon senso, l’opportunità ( .. non l’opportunismo), l’etica, l’assoluta qualità. Da sottolineare, infatti, che risparmio non significa sempre efficace economia domestica così come costo non identifica necessariamente il valore di un servizio o un manufatto.
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