SVELATO IL SEGRETO DEI DÀIMON GIALLI NEI DIPINTI DI FULBER?
News, Trento, 18 April 2014
I cani gialli resi pubblici dall'autore nelle comic strip dal 1980 sono nella versione pittorica, svuotati dai tratti tipici espressivi come naso e occhi per essere ribattezzati inizialmente "cani plastici", con la funzione di ironizzare i dipinti e distinguerne la firma. E successivamente, "dàimon", una sorta di spiritelli -guida visualizzati che interpretano i contenuti delle immagini dipinte. Ma che significato hanno i dàimon? Che cosa rappresentano veramente? La più nota accezione di "dàimon" è senza dubbio quella che ci è stata tramandata dal padre della filosofia occidentale: Socrate. Egli si diceva tormentato da questa voce interiore che si faceva sentire non tanto per indicargli come pensare e agire , ma piuttosto per dissuaderlo dal compiere una certa azione. Questo "spirito guida" è in realtà presente in tutti gli esseri umani e accompagna ciascuno nel corso della propria vita. Anche in molte opere di Platone si parla di questo essere semidivino che fa da tramite tra Dio e l'uomo e lo esplica anche nel mito di Er, narrato ne La Repubblica:
“Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie una immagine o un disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un dàimon, che è unico e tipico nostro.”
(Repubblica X)
E tornando a Socrate:
“ch’ei m’avviene un che divino e demoniaco, come disse nella querela anche Meleto, pigliandosene gioco. Ed è una cotale voce, che, sino da fanciullo, sento io dentro. E tutte le volte che io la sento, mi svolge da quello che son per fare: sospingere, non sospinge mai”
(Apologia XIX).
Si osservi come Fulber ha utilizzato i suoi dàimon nella rappresentazione del dipinto Criminal heart ( cuore criminale) affidando loro il compito di messaggeri dell'anima nel tentativo di leggere alcuni meccanismi oscuri della nostra psiche.
Immagine tratta dal catalogo © Il Rivisitismo di Fulber- Edizioni Il Sextante Anno 2012.

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